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Coronavirus, Sileri: “Non sono pienamente d'accordo sulle misure del Dpcm”

Salute e Benessere
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“Dove c’è un protocollo e dove questo protocollo viene rispettato con rigore e severità il rischio contagio è sicuramente molto basso” sostiene il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri

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L’ultimo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte impone alcune limitazioni anti coronavirus, in particolare dopo le ore 18 per quanto riguarda ristoranti e bar. Misure sulle quali Pierpaolo Sileri, senatore del M5S e viceministro della Salute non era e non è "pienamente d’accordo”. Lo ha ribadito anche nel corso del programma Agorà di Rai Tre. Tra i provvedimenti non ci sono imposizione per quanto riguarda le uscite serali, ma andrà rispettato un orario di rientro, se stabilito da un'ordinanza della propria regione. Nessun limite di orario per chi va o rientra dal lavoro e per chi va a fare jogging.  Incentivati smart working e didattica a distanza. 

Con protocollo rischio basso

“Su queste misure – dichiara Sileri a Rai Tre – non ero pienamente d'accordo, non sono, a dire il vero, pienamente d'accordo". “Io ho sempre pensato – spiega il viceministro della Salute - che laddove c’è un protocollo e dove il protocollo viene rispettato con rigore e severità il rischio contagio è sicuramente molto basso”. Sileri ha anche parlato del suo incarico al Governo: "Ho sempre detto che qui sono a tempo determinato. Io nella vita faccio il chirurgo, amo la ricerca. Quando sarà, nel 2023, tornerò nella sala operatoria che è il mio mondo. Non torno deluso, sicuramente è stata un’esperienza bellissima”.

 

Per Ricciardi misure insufficienti

"Le misure contenute nell'ultimo Dpcm sono un passo avanti, ma non sono sufficienti per affrontare la circolazione del virus in questo momento" sostiene invece il consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi nel corso programma Omnibus su La7. "Le misure - aggiunge - vanno prese in modo proporzionato alla circolazione del virus e il virus in questo momento in alcune aree del nostro Paese dilaga incontrollato". Le limitazioni anti coronavirus "danno un colpo al cerchio e uno alla botte tra salute ed economia ma non arrivano al punto giusto, perché continuano ad aumentare i contagi e i morti" è il parere di Silvio Garattini, presidente dell'Istituto Mario Negri di Milano, rilasciato all'Ansa.

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