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Tumore del colon-retto, il Viagra potrebbe ridurre il rischio di mortalità

Salute e Benessere

A indicarlo sono i risultati di un nuovo studio osservazionale condotto dai ricercatori dell’Università di Lund sui farmaci inibitori della PDE5

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Un nuovo studio, condotto dai ricercatori dell’Università di Lund, indica che i farmaci inibitori della PDE5, come il Viagra, potrebbero migliorare la prognosi nei pazienti con un cancro del colon-retto. I risultati della ricerca, a cui ha collaborato anche la Contea della Scania (in Svezia), sono stati pubblicati sulle pagine della rivista specializzata Nature Communications. “Le prove precliniche disponibili suggeriscono che gli inibitori della PDE5 potrebbero rallentare la crescita e la progressione del tumore nei topi, ma non è ancora nota l’eventuale efficacia di questa loro capacità sull’uomo”, sottolinea Wuqing Huang, uno degli autori dello studio. Per studiare i potenziali effetti anti-tumorali degli inibitori della PDE5, i ricercatori hanno preso in considerazione la storia clinica di tutti i pazienti maschi svedesi con cancro del colon-retto che avevano utilizzato questi farmaci dopo la diagnosi della malattia (1.136 pazienti). 

 

La possibile riduzione del rischio di mortalità

 

I ricercatori hanno scoperto che durante il periodo di follow-up, il 10,2% dei pazienti che avevano utilizzato inibitori di PDE5 dopo la diagnosi di cancro del colon-retto ha perso la vita a causa della malattia, contro il 17,5% di chi non assumeva questi farmaci (11.329 pazienti). I dati a disposizione, inoltre, indicano che anche il rischio di metastasi era inferiore tra chi prendeva medicinali come il Viagra. “L’effetto protettivo è stato ancora più forte negli uomini che hanno usato questi farmaci dopo aver subito un intervento chirurgico a cielo aperto”, spiega Huang. 

 

La necessità di studi clinici randomizzati

 

“I risultati del nostro studio suggeriscono che la capacità anti-cancro degli inibitori della PDE5 potrebbe essere correlata alla regolazione degli effetti immunodepressivi”, aggiunge Huang. “Tuttavia, sono necessari degli studi clinici randomizzati per confermare i nostri risultati prima che gli inibitori di PDE5 possano essere utilizzati come farmaco adiuvante per gli uomini con cancro del colon-retto”, sottolinea l’esperto. “I risultati osservati dovrebbero essere interpretati con cautela, in quanto si tratta di uno studio osservazionale e i meccanismi biologici devono essere maggiormente esplorati”, osserva Jianguang Ji, uno dei ricercatori che hanno preso parte allo studio.