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Artrite reumatoide, i primi sintomi e come diagnosticarla

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Agenzia Fotogramma)

In Italia questa malattia infiammatoria cronica autoimmune interessa circa 400.000 pazienti. È spesso associata a dolore, gonfiore, rigidità al movimento e successiva perdita della funzionalità delle articolazioni coinvolte 

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L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica autoimmune che colpisce le articolazioni. In Italia interessa una persona ogni 250 abitanti: complessivamente ci sono circa 400.000 pazienti con questa patologia nella Penisola. È più comune tra le donne, con un rapporto di 3 a 1 rispetto agli uomini, soprattutto nella fascia di età compresa fra i 40 e i 60 anni (può comunque manifestarsi anche in altre fasi della vita). L’artrite reumatoide è la malattia osteoarticolare più severa in termini di danno strutturale delle articolazioni, di danno osseo secondario, di complicanze extra-articolari, di comorbidità associate e rischio di mortalità. Proprio come avviene per altre malattie autoimmuni, tra cui il lupus eritematoso sistemico, anche in questo caso è lo stesso sistema immunitario ad attaccare i tessuti sani, non riconoscendoli come tali. Gli anticorpi colpiscono prevalentemente la membrana sinoviale, il sottile rivestimento di tessuto connettivo presente nelle articolazioni.

I sintomi dell’artrite reumatoide

L’infiammazione delle articolazioni è accompagnata da dolore, gonfiore, rigidità al movimento e successiva perdita della funzionalità delle giunzioni ossee coinvolte. La rigidità articolare, maggiormente intensa al risveglio, può durare per tutta la giornata. Si tratta di uno dei principali campanelli d’allarme dell’artrite reumatoide: in altre patologie articolari (come l’osteoartrosi) questo disturbo tende a svanire più rapidamente. Inizialmente, la perdita della funzionalità articolare può essere determinata dall’infiammazione della membrana sinoviale (o sinovite). Nella fase avanzata della malattia è più frequentemente associata alle deformità articolari e alle anchilosi. Di solito, l’artrite reumatoide colpisce in modo bilaterale e simmetrico le piccole articolazioni delle mani e dei piedi, i polsi, i gomiti, le spalle, le ginocchia e le caviglie. Si possono verificare anche sintomi sistemici come febbre, perdita di peso, stanchezza, indolenzimento muscolare e rash cutaneo.

La diagnosi dell’artrite reumatoide

Non è sempre facile diagnosticare in fretta l’artrite reumatoide. I sintomi iniziali sono simili a quelli di altre malattie reumatiche e i primi segni di infiammazione compaiono solo dopo alcune settimane o, in certi casi, alcuni mesi. Si può sospettare di avere l’artrite reumatoide ogni volta che una o più articolazioni persistono gonfie e dolenti per più di una settimana. Grazie agli esami di laboratorio è possibile riscontrare nel sangue alti livelli del Fattore Reumatoide (presente in circa il 70% dei pazienti con questa patologia). Il marcatore più specifico della malattia è la presenza nell’organismo di anticorpi anti-peptidi citrullinati. Gli esami utili per diagnosticare la malattia sono la radiologia tradizionale, l’ecografia articolare e la risonanza magnetica.