Lo ha confermato Nicola Magrini, direttore generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco, intervenendo a Radio Capital nella trasmissione “Circo Massimo” e chiarendo alcuni temi, legati al coronavirus, tra cui quello della carenza di alcuni medicinali
C’è stata una carenza di farmaci, in questa fase di emergenza, ma si stanno approntando tutte le misure necessarie per ovviare a questa situazione. E proprio riferendosi alle segnalazioni in merito alla mancanza di alcuni tipi di farmaci, prescritti dai medici di base o acquistati individualmente dai cittadini in via preventiva, Nicola Magrini, direttore generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), ha confermato che “per alcuni abbiamo ricevuta una donazione, per altri a breve probabilmente libereremo la possibilità per i medici di famiglia di prescriverli, come ad esempio i farmaci anti-Aids".
Nessuna carenza di ossigeno
Magrini ne ha parlato, intervistato da Massimo Giannini e Oscar Giannino, intervenendo nel corso della trasmissione “Circo Massimo” in onda su Radio Capital. Sottolineando anche come per altre tipologie di medicinali, come l'anti-malarico clorochina, ci siano invece "rischi non piccoli per cui è necessaria cautela rispetto ad un uso di massa". Carenze distributive sono state confermate anche "per alcuni farmaci fondamentali come gli anestetici”, emergenza però su cui l’Aifa ha confermato però di stare lavorando. "Non è invece vero”, ha aggiunto ancora Magrini, “che ci sia stata una carenza ospedaliera di ossigeno e di insulina".
Scorte di tamponi in arrivo
Un’altra questione affrontata nel corso dell’intervista è stata quella legata ai tamponi. "Sono in arrivo scorte di tamponi", ha confermato il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco. "Tuttavia i tamponi di massa o su larghi campioni hanno secondo me una valenza di ricerca. Un loro uso terapeutico, salvo per chi ha sintomi, a mio avviso non è necessario". Per quanto riguarda invece le misure di lockdown, che stanno costringendo tante persone a restare nelle proprie case, Magrini ha consigliato di “restare a casa per altre due o tre settimane, così come siamo”.
Le sperimentazioni sui farmaci
A proposito, invece, dei processi di sperimentazione e validazione sui primi farmaci anti-Covid, nato nel Magrini ha spiegato che le tempistiche non sono brevi. "Si tratta di un processo lungo almeno di un paio d'anni. Pensiamo al nuovo monoclonale scoperto dagli olandesi di cui si parlava la settimana scorsa: loro non inizieranno la sperimentazione nell'uomo prima di un anno e i dati definitivi non ci saranno prima di 24-28 mesi", ha detto ancora l’esperto.