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Il Dna di virus e batteri nel sangue può svelare se c'è un tumore

Salute e Benessere

A scoprirlo, mettendo a punto un sistema basato sull'intelligenza artificiale, sono stati i ricercatori dell'Università della California a San Diego, che hanno già iniziato i test di sperimentazione 

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Un tumore potrebbe essere scoperto grazie ad un particolare ed innovativo esame del sangue, grazie al quale gli specialisti vanno a ricercare la presenza del Dna di virus e batteri associati ai diversi tipi di cancro. Il test, che è basato sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale, potrebbe rappresentare un’arma importante per la diagnosi precoce e per monitorare i pazienti in terapia. A valutare l’efficacia di questo test, già messo in campo attraverso prove preliminari di sperimentazione, è stato un ricercatore dell'Università della California a San Diego, Gregory Poore.

L’idea dello studio

L’idea di sviluppare questo studio, pubblicato anche in un articolo sulla rivista “Nature”, è nato da un particolare momento della vita di Poore che, quando era una matricola al college, scoprì all’improvviso che a sua nonna, fino a quel momento in buona salute, venne diagnosticato un carcinoma pancreatico in fase avanzata. La condizione le era stata diagnosticata alla fine di dicembre, la morte è sopraggiunta a gennaio. "Non aveva praticamente segni o sintomi di allarme", ha detto Poore. "Nessuno poteva dire perché il suo cancro non fosse stato rilevato in precedenza o perché fosse resistente al trattamento che avevano provato", ha spiegato il ricercatore.

La relazione tra tumori e microbiota

Per darsi delle risposte, coadiuvato dal professor Rob Knight, Poore ha deciso di indagare la relazione esistente tra tumori e microbiota, l'insieme di microorganismi che in simbiosi convivono con l'organismo umano senza danneggiarlo. "Finora la quasi totalità delle ricerche ha considerato i tumori come ambienti sterili, ignorando la complessa interazione che le cellule tumorali possono avere con i microrganismi che vivono nel nostro corpo", ha spiegato proprio Knight. Quindi gli scienziati, hanno pensato di addestrare diversi algoritmi di intelligenza artificiale, settandoli attraverso i dati relativi alla presenza di Dna batterico o virale in oltre 18.000 biopsie, prelevate da più di 10.000 pazienti colpiti da 33 diversi tipi di tumore.

Gli esisti dei test

Tutta questa imponente quantità di dati, ottenuta esaminando l'Atlante genetico dei tumori, ha permesso ai ricercatori di identificare una sorta di firma microbica di diverse tipologie di carcinoma. Gli algoritmi, quindi, sono stati testati con l’obiettivo di analizzare gli esami del sangue di 69 volontari sani, 59 pazienti con tumore della prostata, 25 con tumore del polmone e 16 con melanoma. Cosa ne è emerso? In particolare che la maggior parte delle persone malate di tumore è stata identificata e distinta da quelle sane. Le persone con tumore ai polmoni, per esempio, sono state identificate con una sensibilità dell'86% ed il modello ha permesso anche di distinguere tra i vari tipi di tumore. “Il numero di geni microbici nei nostri corpi supera di gran lunga il numero di geni umani, quindi non dovrebbe sorprendere che ci forniscano importanti indizi sulla nostra salute", hanno commentato i ricercatori, sottolineando la speranza che questo metodo possa cambiare la modalità di visualizzazione e diagnosi del cancro.