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Tumori tiroide raddoppiati in 20 anni, diagnosi migliori ma più rischi

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

L’aumento dei casi della neoplasia, più comune tra le donne, è legato a nuove tecniche che consentono diagnosi precoci ma anche alla maggiore esposizione a agenti tossici e inquinamento 

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È in aumento la diffusione del tumore alla tiroide: secondo Andrea Giustina, presidente del Clinical Update of Endocrinology and Metabolism (CUEM) e della Società Europea di Endocrinologia, i casi della neoplasia sarebbero addirittura raddoppiati negli ultimi 20 anni. Se da una parte il dato è figlio dei progressi delle tecniche che consentono di giungere sempre più spesso a diagnosi precoci e in molti casi accidentali, a dettare l’incremento dell’incidenza del cancro alla tiroide è anche la maggiore esposizione delle persone a fattori di rischio ambientali.

Tumore alla tiroide: come nasce

Sono circa 6 milioni gli italiani affetti da problemi alla tiroide, che è la parte dell’apparato endocrino più colpita da tumori. Il cancro tiroideo è più comune nelle donne, per le quali è il sesto tipo di neoplasia più diffusa in assoluto. In generale, nel 90% dei casi si può parlare di adenocarcinoma papillare o follicolare, poiché originato dalle cellule follicolari tiroidee, responsabili della produzione degli ormoni della tiroide. È l’esame citologico su agoaspirato a risolvere solitamente i sospetti diagnostici: nei casi dei noduli tumorali risulta cruciale la ‘stadiazione’, che permette di valutarne le caratteristiche per stabilire come intervenire.

Persone più esposte a fattori di rischio

Secondo Giustina, l’aumento dell’incidenza del cancro alla tiroide si deve in parte a tecniche che “permettono di riconoscere sempre più precocemente la presenza di noduli tiroidei anche di piccole dimensioni”, ma anche al fatto che sempre più persone siano esposte a agenti tossici o inquinanti e radiazioni ionizzanti. L’esperto precisa inoltre che spesso, in caso di noduli impossibili da palpare o rilevare, “la maggior parte delle diagnosi avviene in modo 'incidentale' ossia nel corso di indagini diagnostiche, come eco-color-doppler di vasi del collo, o ecografie del collo per sindromi aspecifiche”. In occasione della Settimana mondiale della tiroide, che si è tenuta dal 20 al 26 maggio con il patrocinio del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, sono state organizzate visite gratuite in diverse città italiane.