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Alcuni farmaci di uso comune potrebbero aumentare il rischio di demenza

Salute e Benessere
Farmaci (Getty Images)

A suggerirlo sono i risultati di un nuovo studio condotto da un team di ricercatori della University of Nottingham che ha indagato gli effetti a lungo termine associati agli anticolinergici

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Alcuni farmaci presi regolarmente durante la mezza età e per un periodo di tempo prolungato potrebbero comportare l’aumento del 50% della probabilità di sviluppare la demenza, negli anni successivi alla loro somministrazione.
A suggerirlo sono i risultati di un nuovo studio condotto da un team di ricercatori della University of Nottingham che ha indagato gli effetti a lungo termine associati agli anticolinergici.
Si tratta di una classe di medicinali che interviene sul corpo umano bloccando l'acetilcolina, ovvero un ‘neurotrasmettitore’ che gioca un ruolo importante nella memoria e nell’apprendimento. Questa tipologia di farmaci si presta a svariate applicazioni: viene somministrata, per esempio, per combattere la depressione, il Parkinson e la vescica iperattiva.

Lo studio nel dettaglio

Per compiere lo studio, pubblicato sulla rivista JAMA Internal Medicine, gli esperti coordinati da Carol Coupland hanno analizzato il percorso terapeutico di un campione composto da persone con e senza demenza, cercando di svelare possibili associazioni tra la patologia e l’assunzione di particolari farmaci.
Precedenti ricerche hanno dimostrato che gli anticolinergici possono provocare alcuni effetti collaterali a breve termine che vanno a interferire sulla memoria e sullo stato mentale. Finora, tuttavia, solo una ricerca del 2018 aveva suggerito la presenza di possibili controindicazioni a lungo termine, senza però riuscire a fare luce nel dettaglio.

I risultati della ricerca

Gli esperti hanno così deciso di indagare a fondo la questione analizzando i farmaci assunti da 58.769 individui affetti da demenza nel periodo precedente alla sua diagnosi (1-11 anni prima) e i medicinali prescritti a 225.574 coetanei senza demenza.
Sono così riusciti a dimostrare che i partecipanti al test che durante la mezza età hanno assunto farmaci ’anticolinergici' per un periodo di tempo di almeno 3 anni avrebbero corso un rischio superiore del 50% di soffrire la demenza negli anni a venire. I ricercatori suggeriscono ai medici di ponderare più attentamente i rischi e i benefici quando decidono di sottoscrivere questa tipologia di medicinali.