Disturbi della tiroide, gli esperti invitano a non sottovalutarli
Salute e BenessereIn occasione della Settimana mondiale della tiroide, gli endocrinologi italiani hanno deciso di concentrare l’attenzione della popolazione sulle forme sub-cliniche dell’ipotiroidismo
In occasione della Settimana mondiale della tiroide, gli endocrinologi italiani affiliati alla Società Europea di Endocrinologia (Ese) hanno deciso di concentrare l’attenzione della popolazione sulle forme sub-cliniche dell’ipotiroidismo, le quali determinano una lieve alterazione del valore degli ormoni tiroidei, spesso associata a sintomi come la raucedine, la debolezza muscolare, la sonnolenza diurna e l’astenia. Il professor Andrea Giustina, presidente della Società Europea di Endocrinologia, spiega che il 5% di questi disturbi è destinato a trasformarsi in ipotiroidismo entro un anno. “Sono bandiere rosse che sventolano ma che spesso sono ignorate anche a causa di un dibattito acceso sull'opportunità di trattamento", dichiara l’esperto. La prevalenza delle forme sub-cliniche è stimata tra il 5 e il 10% della popolazione.
Gli effetti sul cuore e sulla fertilità femminile
Le alterazioni tiroidee colpiscono spesso il cuore e l’aumento del ritmo cardiaco dovuto all’eccesso di ormoni è uno dei fattori di rischio della Fibrillazione Atriale, l’aritmia più diffusa nella popolazione generale: può causare ischemie e ictus cerebrale. Il legame tra il muscolo cardiaco e la ghiandola è stato dimostrato nel corso di numerosi studi. La tiroide svolge un ruolo importante, e spesso sottovalutato, anche nella fertilità femminile. “I diversi disturbi tiroidei interessano una donna su 10 ma il 60% non è consapevole di avere un problema e quindi non riceve un trattamento adeguato", spiega la dottoressa Annamaria Formenti, specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso l’Università Vita-Salute San Raffaele. Sottovalutare i problemi associati alla tiroide porta talvolta a ricorrere a delle tecniche di fecondazione assistita non necessarie.
Ipotiroidismo e disturbi dell’umore
La tiroide ha anche un legame con i disturbi dell’umore. Andrea Giustina spiega che da uno studio italiano è emerso che nel 63,5% dei casi i pazienti con ipotiroidismo presentano dei sintomi depressivi. “Non sempre la terapia sostitutive è sufficiente per ottenere una totale remissione dei disturbi dell’umore”, aggiunge l’esperto. I sintomi neuropsichiatrici associati all’ipertiroidismo e alla tireotossicosi sono la disforia, l’ansia, l’irritabilità, la labilità emotiva e la compromissione delle concentrazione. Nei pazienti anziani possono manifestarsi anche apatia, letargia e pseudo-demenza. “I disturbi d'ansia sono stati riscontrati in circa il 60% dei pazienti ipertiroidei, mentre i disturbi depressivi si sono verificati nel 31-69%", conclude Giustina.