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Colesterolo ldl, per le donne è pericoloso anche a bassi livelli

Salute e Benessere

Un nuovo studio, coordinato dalla professoressa Pamela Rist del Brigham and Women's Hospital di Boston, indica che incrementa di 2,2 volte il rischio di ictus emorragico 

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Da nuovo studio, coordinato dalla professoressa Pamela Rist del Brigham and Women's Hospital di Boston, emerge che il colesterolo cattivo è dannoso per le donne anche a bassi livelli, in quanto aumenta di 2,2 volte il rischio di ictus emorragico. La ricerca ha coinvolto quasi 28mila donne di età superiore ai 45 anni, tutte sotto osservazione da 19 anni. I risultati, pubblicati sulla rivista specializzata Neurology, indicano che anche avere i trigliceridi troppo bassi aumenta il rischio di ictus emorragico nelle donne.

I rischi del colesterolo basso

Generalmente, gli esperti consigliano di tenere i livelli di colesterolo cattivo (ldl) al di sotto dei 100 milligrammi per decilitri di sangue, in modo tale da ridurre il rischio cardiovascolare. Tuttavia, gli esperti che hanno curato il nuovo studio indicano che anche una concentrazione pari o inferiore a 70 è pericolosa per le donne. "Le donne con colesterolo e trigliceridi molto bassi dovrebbero essere monitorate per altri fattori di rischio ictus modificabili, quali la pressione sansugina e il fumo, al fine di ridurre il loro rischio complessivo”, spiega la professoressa Rist. “Saranno necessarie delle ulteriori ricerche per determinare come si può ridurre il rischio di ictus nelle donne con colesterolo e trigliceridi bassi”.

Il colesterolo ldl è una delle cause genetiche della Sla

Nel corso di un recente studio genetico, i ricercatori della Città della salute di Torino, in collaborazione con gli esperti dell’Istituto Nazionale della Sanità di Bethesda, hanno stabilito che il colesterolo cattivo è una delle cause genetiche della Sla (la Sclerosi laterale amiotrofica). Inoltre, i risultati della ricerca, pubblicati su Annals of Neurology, indicano che, oltre all’iperlipemia, altri fattori che possono aumentare le probabilità di sviluppare la patologia sono il fumo e l’attività fisica troppo intensa. L’esercizio fisico moderato, invece, è un fattore protettivo per la malattia, così come un elevato livello di istruzione.