Una settimana senza social network basta per creare crisi d'astinenza
Salute e BenessereL’esperimento chiedeva a oltre 100 partecipanti di rinunciare a Facebook e WhatsApp per 7 giorni: tra i sintomi notati, noia e paura di sentirsi tagliati fuori; il 60% li ha usati comunque
Uno sguardo al proprio feed di Facebook appena svegli, o mentre si prendono i mezzi, e un occhio sempre attento alle notifiche che giungono da WhatsApp. I social network sono ormai profondamente radicati nella vita di tutti i giorni, e sebbene non sempre gli utenti ne siano consapevoli questi strumenti scandiscono in molti casi i ritmi del quotidiano. Anzi, lo farebbero a tal punto che rinunciando alle piattaforme per una sola settimana si registrerebbero dei sintomi paragonabili a quelli dati dalle sostanze che creano dipendenza. Lo hanno scoperto i ricercatori della Karl Landsteiner University of Health Sciences, in Austria, che notano come pochissime persone sarebbero in grado di eliminare i social dalla propria vita anche per un breve periodo di tempo.
Su 1000 inviti, solo 152 risposte positive
Proprio in virtù dell’assiduo utilizzo da parte di moltissime persone, sempre più ricerche mettono sotto la lente di ingrandimento la relazione con i social network, che come sottolineato recentemente possono in alcuni casi anche aumentare depressione e senso di solitudine. Attraverso la ricerca pubblicata sul giornale internazionale Cyberpsychology, Behavior and Social Networking il team dell’ateneo austriaco ha voluto capire quali potessero essere le conseguenze di un periodo di astensione dall’uso delle piattaforme più popolari, WhatsApp e Facebook. Nonostante i ricercatori abbiano invitato oltre 1000 persone, soltanto 152, con un’età compresa tra 18 e 80 anni, hanno accettato. Per registrare le informazioni, il gruppo si è affidato a un’app per smartphone per garantire l’affidabilità dei dati ottenuti.
Noia e pressione sociale
Dopo aver domandato ai partecipanti di eliminare le due piattaforme dalla propria vita per 7 giorni, il team ha registrato l’umore e i sintomi presentati dai soggetti, che in alcuni casi secondo il professor Stean Strieger ricordavano quelli associati alle sostanze che generano dipendenza: “In particolare abbiamo notato il desiderio ardente di utilizzare i social network durante il periodo di astinenza”. Tra gli altri indicatori, i partecipanti mostravano noia e la pressione sociale di tornare a interagire con i propri amici, affiancata dalla paura di potersi perdere qualcosa o sentirsi tagliati fuori, che stando a Strieger rappresenta il fattore più sorprendente visto che alle persone era consentito l’utilizzo di altre forme di comunicazione come sms e email. Inoltre, il 60% degli individui non avrebbe resistito all’astensione, mostrando una ricaduta e utilizzando i social ‘proibiti’ seppur poche volte (circa due, in media) e per soli tre minuti. Tuttavia, Strieger evidenzia che il fatto che questi sintomi provengano da volontari che hanno accettato l’esperimento significa che negli altri soggetti gli effetti potrebbero essere ancora più pronunciati.