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Fare il minimo sindacale: ecco il segreto per essere genitori migliori.

Salute e Benessere

Virginia Di Marco

Madri e Figli

Essere coinvolti nella vita dei propri figli è sano. Esserlo troppo, no. Se riconsiderassimo i nostri standard di genitori al ribasso, i nostri figli sarebbero più felici?  

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È nella natura di ciascun essere vivente.

Succede alla gazzella, che tutti i giorni si sveglia e sa che dovrà correre più veloce del leone.

Succede alla mamma media, che tutti i giorni si sveglia e si domanda: “Come posso essere una madre migliore per i miei figli?”

Succede anche a James Breakwell, autore americano e padre di 4 figlie piccole, che tutti i giorni si sveglia e si domanda: “Qual è il minimo sindacale che devo fare in qualità di genitore per cavarmela pure oggi?”

Bare Minimum Parenting

La domanda quotidiana di Breakwell - “Internet-famous and real-life nobody", come lui stesso si definisce - si è trasformata in un libro pubblicato di recente e intitolato, appunto: “Bare minimum parenting: The Ultimate Guide to Quite Not Ruining Your Children”.

Traducendolo, suona più o meno così: “Minimo sindacale per genitori: la guida definitiva per non rovinare del tutto i tuoi figli”.

Il titolo è provocatorio e ironico, come nelle corde di questo autore che su Twitter (dove conta oltre un milione di follower) ha scelto come account XplodingUnicorn.

Ma a ben guardare c’è molto altro.

In tempi in cui gli studiosi analizzano il fenomeno dell’over-parenting - e mettono in luce i danni emozionali causati dalle Tiger Mother o madri-elicottero, iperprotettive e controllanti nei confronti dei figli - interrogarsi senza sensi di colpa su quale sia il minimo sindacale accettabile per un genitore è rivoluzionario.

Di più: è liberatorio.

Così ne parla lo stesso autore in questa intervista: “Là fuori ci sono così tanti super mamme e super papà iperperformanti non perché lo vogliano, ma perché si sentono in dovere di esserlo. Se non lo fanno, gli altri genitori li snobbano. Questo libro vuole essere un permesso per gli iperperformanti riluttanti di ignorare i commenti degli altri, e sentirsi liberi di crescere i propri figli come meglio credono. Non sei tenuto a dedicare ogni singolo momento della tua vita a migliorare e spingere tuo figlio in avanti. Va bene anche essere persone normali, equilibrate, a cui è capitato di avere figli”.

Bang!

Potrebbe essere davvero questo il segreto per vivere la genitorialità al meglio, con meno pressione su noi stessi e sui nostri figli?

Il segreto per diventare genitori migliori: less is more 

Per rispondere, c’è anche un altro aspetto da considerare.

Lo ha sottolineato, tra gli altri, Julie Lythcott-Haims, per dieci anni preside delle matricole e consulente per i laureandi alla Stanford University e madre di 2 ragazze.

A volte i genitori troppo presenti e coinvolti sono quelli che, nel profondo, sono convinti che il proprio figlio non possa avere successo se loro non lo aiutano, proteggono, indirizzano costantemente.  

Mamme e papà si trasformano in manager, inservienti, tuttofare e assistenti personali dei propri figli.

Per carità, le intenzioni sono le migliori: la volontà di proteggere bambini e ragazzi dalle difficoltà della vita e, sopratutto, quella di assicurarsi che non sprechino il loro potenziale.

Ma si sa: la strada verso l’inferno è costellata di buone intenzioni…

E allora, a cosa dovrebbe puntare un genitore che decida di sposare la filosofia del minimo sindacale?

“Se i tuoi figli crescendo sono autosufficienti, non sono socialmente deviati e non incolpano te per ogni cosa che va male nella loro vita - dice Breakwell -, per me hai fatto un buon lavoro”.

In altre parole, anche in questo campo, less is more, come diceva l’architetto tedesco Ludwig Mies van Der Rohe.