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Obesità infantile, fare esercizio insieme agli amici è più efficace

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

Un recente studio ha dimostrato che gli incentivi sociali possono indurre i bambini a svolgere una quantità maggiore di attività fisica 

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In Europa, secondo i dati forniti dall’International Association for the Study of Obesity, un bambino su tre soffre di obesità infantile o è in sovrappeso. Per rimettersi in forma è necessario svolgere regolarmente dell’attività fisica, tuttavia non è sempre facile fornire ai pazienti più piccoli la giusta motivazione per faticare e perdere peso. Il moto, oltre a consentire ai giovanissimi di dimagrire, è utile anche a prevenire numerose malattie associate alla sedentarietà. Gli esperti sono dunque sempre alla ricerca di un modo per incentivare i bambini a muoversi di più. Un recente studio ha esaminato l’impatto di meccanismi sociali come la reciprocità e la cooperazione di gruppo nel motivare i bambini tra i 9 e gli 11 anni a praticare più sport.
La ricerca, pubblicata sulla rivista specializzata Nature Human Behaviour, è stata coordinata dal Joint Research Center della Commissione Europea in collaborazione con l’Università di Cambridge.

Incentivi individuali e sociali

Durante l’esperimento, a 350 bambini di 15 scuole elementari è stato chiesto di indossare ogni giorno per sette settimane un accelerometro. Lo strumento è stato utilizzato per dare vita a un divertente gioco: svolgere attività fisica permetteva, infatti, ai piccoli partecipanti di ottenere dei punti che, al termine dello studio, potevano essere utilizzati per ottenere dei premi. Le ricompense potevano essere ottenute grazie all’attività svolta dal singolo bambino (incentivi individuali), ma anche per merito degli sforzi dei loro migliori amici o della squadra di cui facevano parte (incentivi sociali).

Gioco di squadra

"Gli incentivi sociali erano molto più efficaci rispetto a quelli individuali nello stimolare l'attività fisica dei bambini, portando ad un aumento globale del 52% di attività rispetto ad una condizione di controllo", spiega Eugenia Polizzi, ricercatrice dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc) e coautrice dello studio. "Inoltre, l'effetto degli stimoli sociali varia a seconda del genere; le bambine risultano più recettive a incentivi in cui i punti sono scambiati con quelli delle migliori amiche, mentre nei maschi hanno più successo quelli di 'gruppo' in cui i punti vengono sommati e redistribuiti tra i membri di una squadra", prosegue l’esperta. "Questi risultati sono spiegabili in termini di differenze nelle reti di amicizia: quelle femminili sono più ristrette e reciproche, quelle maschili più ampie e caratterizzate da giochi di gruppo", conclude Polizzi.