In Evidenza
Altre sezioni
altro

Un pisolino di 90 minuti aiuta a prendere decisioni migliori

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

Uno studio dell’Università di Bristol rivela che un breve periodo di sonno può contribuire all’elaborazione di informazioni presenti nel subconscio, portando a scelte più lucide 

Condividi:

Le ore di sonno necessarie a sentirsi riposati e più lucidi variano spesso da persona a persona, il che rende molto difficile trovare la durata giusta che accontenti tutti. I risultati di una nuova ricerca realizzata dall’Università di Bristol mostrano però che la capacità di prendere decisioni adeguate in situazioni impegnative non sarebbe necessariamente legata ad un riposo più lungo. Anzi, stando a quanto scoperto dai ricercatori, dormire un’ora e mezza sarebbe più che sufficiente per essere poi in grado di eseguire scelte che richiedono concentrazione. Il lavoro è stato pubblicato sul Journal of Sleep Research e mostra gli effetti notati durante un esperimento che coinvolgeva persone di età differenti.

Elaborazione delle informazioni nel sonno

Secondo il nuovo studio, non sarebbe dunque soltanto la notte a portare consiglio, bensì anche un semplice pisolino durante il giorno. Più precisamente, un’ora e mezza di sonno rappresenterebbe il lasso di tempo ideale per favorire l’elaborazione di informazioni di cui non si è pienamente coscienti e valutare aspetti positivi e svantaggi che possono influire su una decisione. Il team di ricercatori è giunto alla scoperta dopo aver sottoposto 16 persone di diverse età ad un esperimento consistente in due differenti test: nel primo veniva richiesto ai soggetti di valutare alcune informazioni mostrate in rapida sequenza, senza il tempo necessario per elaborarle; il secondo riguardava invece un’attività più semplice, come individuare un quadrato blu o rosso su uno schermo.

Il sonnellino aiuta

Le persone coinvolte hanno poi ripetuto l’esperimento, ma non tutti alle stesse condizioni: mentre a un gruppo era consentito un pisolino di 90 minuti, l’altro ha eseguito nuovamente il test senza aver dormito. Grazie all’utilizzo di un’elettroencefalografia, il gruppo dell’istituto inglese ha registrato i cambiamenti dell’attività cerebrale prima e dopo il sonnellino. Ne è emerso come il riposo fosse in grado di migliorare i tempi di risposta nel primo test, il più complicato, nel quale le informazioni mostrate velocemente erano state percepite dal subconscio per poi essere rielaborate durante il sonno. Secondo Liz Coulthard, dell’Università di Bristol, l’aspetto più interessante della ricerca è la capacità del cervello di processare mentre si dorme informazioni di cui i soggetti non parevano essere coscienti in un primo momento.