In Evidenza
Altre sezioni
altro

Il fumo causa 7,1 milioni di morti ogni anno nel mondo

Salute e Benessere
La sigaretta è il più popolare fra i prodotti derivati dal tabacco (Getty Images)

Lo rivela l'Atlante mondiale del tabacco, realizzato dalla American Cancer Society. Più di un miliardo sono le persone dipendenti dalle sigarette. In generale, il costo che il tabagismo ha sull'economia ammonta al 2% del Pil globale

Condividi:

Sono 1,1 miliardi i fumatori nel mondo e ogni anno ne muoiono 7,1 milioni. Sono questi i dati principali che riassumuno l'ultima edizione dell'Atlante mondiale del tabacco realizzato dalla American Cancer Society e presentato al World Congress on Tobacco OR Health. Solo in Italia, le morti riconducibili al fumo sono state 93.432, con oltre 26 miliardi di euro di costi per l'economia.

Come cambiano i fumatori

Secondi i risultati dell'Atlante, il numero dei fumatori è rimasto stabile rispetto al passato poiché la diminuzione nei Paesi ad alto reddito è stata compensata dall'aumento nelle economie poco o parzialemente avanzate. Emblematico, in questo senso, il dato relativo all'Africa subsahariana, nella quale il consumo di sigarette è aumentato del 52% fra il 1980 e il 2016. Questo tipo di dinamiche non è  legata esclusivamente a fattori demografici, ma dipende anche da specifiche campagne di marketing, sostiene lo studio. In generale, il costo stimato del tabagismo per l'economia globale ammonta a più di 2mila miliardi di dollari, all'incirca il 2% del Pil globale.

I dati in Italia

Nello Stivale l'uso del tabacco resta superiore alla media dei Paesi ad alto reddito: nel 2015 fuma il 28,3% degli over 15 maschi e il 19,7% delle femmine. Al di sotto dei 15 anni, invece, sono le ragazze a fumare di più (2,59% contro il 2,01% del totale). Soltanto nel 2016, il fumo è stato responsabile del 20,63% delle morti maschili (sopra la media) e del 7,9% delle morti femminili (sotto la media dei Paesi analoghi all'Italia). Dal punto di vista economico, il Paese produce 5,91 miliardi di sigarette all'anno ed è un importatore netto (ovvero importa più di quanto esporta). Nel complesso, si legge nella sezione del report dedicata al Bel paese, "l'Italia ha compiuto progressi nel controllo del tabacco negli ultimi anni. Tuttavia, le persone continuano a morire e si ammalano inutilmente, e i costi per la società derivanti dall'uso del tabacco continuano a crescere".

"I progressi sono possibili in ogni paese"

"Ogni morte per tabacco è prevenibile, e ogni governo ha il potere di ridurre il peso umano ed economico dell'epidemia. Si comincia resistendo all'influenza dell'industria e implementando politiche di controllo di efficacia dimostrata. L'Atlante mostra che progressi sono possibili in ogni paese", ha dichiarato il coautore dell'Atlante Jeffrey Drope, "le tasse sul tabacco da sole possono portare a una riduzione del 30% della prevalenza entro il 2025. Questo farebbe risparmiare 38 milioni di vite e 16,9 mila miliardi solo per l'effetto sugli ex fumatori".