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Gb, salva dopo tre interventi bambina nata col cuore fuori dal corpo

Salute e Benessere
Una serie di operazioni sono state effettuate per salvare la neonata (foto di repertorio)

Le condizioni della piccola, che non è ancora del tutto fuori pericolo, sono migliorate dopo una serie di operazioni per ricollocare l'organo nella sua sede

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Sono andati a buon fine gli interventi che hanno ricollocato nella sua sede il cuore di una neonata, venuta al mondo in Gran Bretagna con l'organo fuori dal corpo. Una situazione clinica particolare accaduta al Glenfield Hospital di Leicester. La malformazione, che si verifica in meno di dieci nascite su un milione, porta alla morte nel giro di pochi giorni nella maggioranza dei casi.

La caparbietà dei genitori

Ai genitori, una volta appurato che la piccola Vanellope sarebbe nata con questa grave problematica, era stato suggerito l'aborto. Raramente, infatti, i nati con l'ectopia cordis, nome medico della malformazione, sopravvivono. Ma Naomi Findlay, 31 anni, e Dean Wilkins, 43 anni, di Nottingham, hanno deciso diversamente. Parlando della neonata i due hanno sottolineato che è "una vera combattente" e che "era stato uno shock quando gli ultrasuoni avevano mostrato che aveva il cuore fuori dal petto. Avevamo paura per quello che sarebbe accaduto". Considerando che non erano emerse anomalie cromosomiche, che avrebbero potuto rivelare ad esempio la sindrome di down, i genitori si sono però fatti forza per provare a salvare Vannelope: "Ci avevano consigliato di interrompere la gravidanza, perché non c'erano chance di sopravvivenza, nessuno credeva che ce l'avrebbe fatta, tranne noi". Nel giro di tre settimane dalla nascita la piccola ha subito in tutto quattro operazioni con l'obiettivo di riportare il cuore nel petto: l'ultima sarebbe stata quella risolutiva. "Avevo portato in ospedale un completino che potesse indossare in caso di morte - ha confessato la madre - veramente non pensavo che la mia creatura sarebbe sopravvissuta, ma lo staff del Glenfield è stato fantastico".

Il parere dei medici

"Prima che nascesse, le cose sembravano alquanto cupe, ma ora vanno molto meglio, Vanellope si è dimostrata molto resistente - ha detto il cardiologo pediatrico Frances Bu'Lock - in futuro potremmo essere in grado di inserire una protezione ossea interna per il suo cuore, forse usando la stampa 3D o qualcosa di organico che cresca con lei". Anche se la fase più delicata è alle spalle, Vannelope non è ancora del tutto fuori pericolo:la bambina ha ancora "una lunga strada da percorrere", con il rischio che possa emergere un'infezione. Il passo successivo sarà quello di staccarla dai macchinari che vengono utilizzati per il recupero dopo le operazioni. Non è la prima volta che un neonato affetto da ectopia cordis riesce a salvarsi: negli Stati Uniti, ad esempio, la piccola Audrina Cardenas, nata in Texas nel 2012, ha subito un intervento chirurgico risolutivo ed è stata dimessa dall'ospedale tre mesi dopo.