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Malattie "scritte" nella retina, intelligenza artificiale può trovarle

Salute e Benessere
La retina contiene informazioni che possono essere lette grazie a un algoritmo che confronta foto tridimensionali (Getty Images)

Dalla degenerazione maculare al diabete, l'AI può aiutare a scovare diverse patologie "leggendo" i nostri occhi. Lo dice uno studio dell'Università di Vienna

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Da una scansione della retina fatta per mezzo dell'intelligenza artificiale è possibile risalire a una serie di informazioni sul nostro corpo e predire il rischio di alcune malattie, da quelle legate al diabete alla degenerazione maculare, patologia causata dal processo di invecchiamento dell'occhio, che può portare alla perdita della vista.

Lo studio della retina con l'AI

Ad affermarlo è una ricerca dell'Università di Vienna pubblicata di recente dalla rivista "Ophthalmology". Lo studio è stato condotto su 1.200 pazienti, utilizzando le immagini ottenute con la tomografia a coerenza ottica, una tecnica utilizzata per avere immagini 3D della retina. Come spiegano gli autori, l'AI può trovare con facilità i segnali dell'edema maculare, una complicanza del diabete che porta alla cecità, dell'occlusione delle vene della retina o ancora della degenerazione maculare, che colpisce soprattutto gli anziani (circa il 60% delle persone manifestano i primi sintomi dopo i 50 anni).  

Le informazioni in fondo all'occhio

"Con questa tecnica possiamo predire il rischio che queste malattie progrediscano", spiega Ursula Schmidt-Erfurth, direttrice del dipartimento di oftalmologia dell'ateneo viennese e prima autrice della ricerca. Sarebbe sufficiente "allenare l'algoritmo con delle immagini di occhi di pazienti precedenti". Ma non solo: come riporta il sito specializzato "Live Science", lo studio (che è l'evoluzione di una precedente ricerca di Schmidt-Erfurth) suggerisce che la retina contenga informazioni non solo relative agli occhi, ma all'intero corpo umano. Da scovare tramite l'Intelligenza artificiale grazie all'algoritmo presentato dalla stessa dottoressa a inizio dicembre durante un meeting scientifico a Vienna.  

Lo studio precedente

Già la ricerca passata aveva dimostrato che l'AI, basandosi su una fotografia ad alta definizione della retina, poteva ottenere una serie di informazioni non desumibili all'occhio umano: dall'età alla pressione sanguigna all'abitudine al fumo. "Il vantaggio maggiore della tecnologia – conclude la ricercatrice – è il fatto che non è richiesto uno specialista per interpretare i risultati ottenuti. L'intelligenza artificiale potrà dunque rendere accessibili le terapie a milioni di persone cui fino ad oggi non erano state neppure diagnosticate quelle malattie".