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Alzheimer: diagnosi precoce in 3-4 anni grazie ad un set di esami

Salute e Benessere
Il prossimo 21 settembre si terrà la 24/ma Giornata mondiale Alzheimer (Getty Images)

Secondo Stefano Cappa, professore di neurologia all'Iuss di Pavia, la combinazione di diversi accertamenti, tra cui test del sangue e della retina, potrebbe consentire la scoperta dell'insorgere della malattia sin nelle primissime fasi

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Chi è a rischio di Alzheimer o chi già è malato ma ancora non manifesta i sintomi, nel giro di "3-4 anni" potrebbe usufruire di una diagnosi precoce che consentirebbe di aggredire l'insorgere della malattia sin dalle primissime fasi. Ne è convinto Stefano Cappa, professore di neurologia all'Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia (Iuss), secondo il quale questo risultato potrebbe essere raggiunto in un prossimo futuro attraverso un pacchetto di esami combinati, tra cui test del sangue ed esami neuroradiologici. Lo specialista, che è anche direttore scientifico dell'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, ha spiegato all'Ansa che questo gruppo di esami dovrebbe essere pensato in modo personalizzato e indirizzato in prima battuta per chi ha "familiarità" per la malattia, ovvero presenta casi registrati della patologia nella propria storia di famiglia. Il set di controlli andrebbe poi esteso a tutta la popolazione al fine di raggiungere livelli ottimali di prevenzione.

Una combinazione di esami

Cappa, intervistato in occasione della 24/ma Giornata mondiale Alzheimer prevista il prossimo 21 settembre, sostiene che sia sempre più essenziale che la diagnosi precoce e presintomatica della malattia si basi su un gruppo di esami da combinare insieme piuttosto che su uno solo di essi. Per questa ragione è probabile che nei prossimi anni, per rintracciare l'insorgere dell'Alzheimer, verrà utilizzato un set di accertamenti tra cui uno o più prelievi di sangue, test della retina e di altri tessuti ed esami neuroradiologici. Esami che, secondo lo specialista, dovranno essere ancora più approfonditi per le persone con familiarità prevedendo accertamenti come "la tomografia a emissione di positroni e l'esame del liquido cerebro-rachidiano".

Convegno sulla demenza a Milano

Il professor Stefano Cappa sarà tra gli i relatori che il 19 settembre interverranno a Milano al convegno "Dall'assistenza all'inclusione: come superare lo stigma della demenza". Promosso dalla Federazione Alzheimer Italia, l'incontro dedicato alle demenze a 360 gradi, di cui l'Alzheimer costituisce la forma più diffusa, ha l'obiettivo di dare voce a ricerca, famiglie e comunità.