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Campi da calcio sintetici assolti: non sono cancerogeni

Salute e Benessere
I campi artificiali non sono rischiosi per la salute (Getty Images)

La conferma arriva dall'Echa, l'autorità Ue per la chimica, che però avverte: “Occorre vigilare sull'eventuale presenza di sostanze pericolose”

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I campi da calcio in erba sintetica non sono cancerogeni: ad affermarlo è l’Echa, l'Agenzia Europea Sostanze Chimiche, che suggerisce però una serie di azioni di sorveglianza da mettere in atto da parte dei gestori dei club sportivi.

Le verifiche

La verifica su eventuali agenti cancerogeni era stata richiesta nel 2016 dalla Commissione Europea e per eseguirla l'Echa si è basata anche su due progetti di ricerca dell’Istituto superiore di Sanità. L'intento era quello di rilevare l'eventuale presenza di un rischio sulla popolazione esposta al contatto con i campi artificiali, compresi bambini, giocatori professionisti e lavoratori chem si occupano di installazione e manutenzione.

Rischio trascurabile

In base alle evidenze scientifiche disponibili, l’Agenzia europea ha stabilito che il rischio è “molto basso” per quel che riguarda la presenza di idrocarburi policiclici aromatici, sostanze riconosciute come cancerogene dall’Organizzazione mondiale della Sanità. “Trascurabile”, invece, il pericolo per la presenza di metalli, rinvenuti addirittura in concentrazione inferiore a quella massima prevista per i giocattoli. Sotto i limiti anche le quantità di altre sostanze pericolose come gli ftalati, composti chimici usati nell'industria delle materie plastiche. La pericolosità dei campi da calcio sisntetici è stata al centro di due studi dell'Iss: uno riferito alle sostanze chimiche presenti, l’altro alla tossicità delle gomme degli pneumatici. Anche questi ultimi, che rappresentano la materia prima per i trucioli di riempimento dei campetti, non sono risultati nocivi.

Vigilanza importante

Pur evidenziando un livello di rischio molto basso, l'Agenzia suggerisce di intraprendere azioni di regolamentazione integrative. Rivolgendosi a proprietari e gestori di campi, che dovrebbero “garantire un’adeguata ventilazione” ai manti artificiali, l'Echa suggerisce di “misurare le concentrazioni delle sostanze” e di “rendere queste informazioni disponibili alle parti interessate in modo comprensibile”. Inoltre, si chiede ai produttori di granuli di gomma e alle altre organizzazioni interessate di “sviluppare linee guida per aiutare tutti i produttori e gli importatori di intasi di gomma riciclata a effettuare test sul loro materiale”. Le raccomandazioni sono state inviate alla Commissione Europea, che ora dovrà esprimersi sull’eventuale adozione di nuove norme in merito.