Le attiviste durante la manifestazione hanno agitato le chiavi di casa per sottolineare il fatto che spesso le violenze avvengono tra le mura domestiche
Corteo a Roma contro la violenza sulle donne. Con fazzoletti rosa al collo e brillantini sul viso sono molte le donne che si sono radunate in piazza della Repubblica per il corteo 'Basta guerre sui nostri corpi' organizzato da Non una di Meno. Tanti anche gli uomini che sono scesi in piazza per dire no, insieme, all'ondata di delitti e violenze. Presenti anche Donne in Rete contro la violenza, 'Stop bombing Kobane' e l'Assemblea delle donne comuniste. Le attiviste di Non una di meno durante la manifestazione hanno agitato le chiavi di casa, in una performance collettiva che ha coinvolto decine di persone. Poi l'iniziativa del 'grido muto': tutti i partecipanti si sono seduti a terra e hanno osservato un minuto di silenzio. "Donna, vita, libertà" è stato scandito in coro al termine.
La performance
"Agitiamo le chiavi di casa facendo rumore - ha spiegato una delle organizzatrici - perché spesso il maschio stupratore ha le chiavi di casa. È la nostra denuncia della violenza domestica. Ma è anche il gesto che facciamo tornando la sera a casa da sole, per farci coraggio". La performance si è conclusa col coro "Lo stupratore non è malato, è il figlio sano del patriarcato". Poi, dal camion, l'attenzione è stata portata sulle condizioni delle donne migranti: "Le hanno chiamate carichi residuali come chiamavano danni collaterali le vittime dei bombardamenti - è stato detto - L'unico carico residuale che conosciamo è il patriarcato e come tale va abbattuto. Donna, vita, libertà".