In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Frosinone, sospeso reddito di cittadinanza a 10 pusher e usurai

Lazio
©Ansa

Il sussidio percepito dagli indagati fino alla data della revoca, a partire dal 2019 e rinnovato alla scadenza dei 18 mesi, variava dalla somma di 500 euro a quella di 1.200 euro mensile, in base alla status familiare

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Nell'ambito dell'operazione "Ultima Corsa" è stato sospeso il reddito di cittadinanza a 10 persone destinatarie delle misure cautelari e responsabili a vario titolo del reato di usura e dello spaccio di sostanze stupefacenti. La polizia, a metà settembre  aveva dato esecuzione a 11 misure di custodia cautelare in carcere, due misure cautelari degli arresti domiciliari, quattro obblighi di dimora, oltre alla denuncia in stato di libertà di altri cinque soggetti, tutti appartenenti a un emergente cartello criminale, operante nel sorano e riconducibile a una famiglia Sinti, specializzato nel campo dello spaccio di sostanze stupefacenti, dell'estorsione e dell'usura.

Le indagini

Nel corso delle indagini, i poliziotti hanno effettuato ulteriori accertamenti, grazie ai quali hanno scoperto che 10 degli indagati colpiti dalle misure cautelari, risultavano essere percettori di reddito di cittadinanza. Alla luce degli elementi raccolti, è stata chiesta la sospensione del beneficio. In particolare, gli investigatori hanno appurato che alcuni dei soggetti coinvolti nell'operazione di polizia avevano un tenore di vita molto superiore rispetto all'importo dei redditi dagli stessi dichiarati, che aveva infatti portato all'emissione nei loro riguardi del beneficio a carico delle casse dello Stato. Alcuni di loro, tra l'altro, erano soliti prendere a noleggio delle vetture di grossa cilindrata, anche vere e proprie fuoriserie, che non acquistavano proprio poiché il possesso delle auto avrebbe potuto far emergere le incongruenze tra il reddito dichiarato e quello effettivo, frutto soprattutto dell'attività delittuosa alla quale erano dediti. Il reddito di cittadinanza percepito dagli indagati fino alla data della revoca, a partire dal 2019 e rinnovato alla scadenza dei 18 mesi, variava dalla somma di 500 euro a quella di 1.200 euro mensile, in base alla status familiare.