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Operaio morto alla Farnesina, funzionario sentì gridare 'aiuto'

Lazio

Furono allertati i carabinieri del drappello interno al ministero che però, dopo un sopralluogo, non individuarono nessuno

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Un funzionario della Farnesina sentì un uomo gridare "aiuto" lo scorso mercoledì, 27 aprile, tra le 18.25 e le 19. La mattina dopo venne trovato senza vita Fabio Palotti, l'operaio di 39 anni schiacciato da una cabina ascensore interna al ministero degli Esteri. La circostanza emerge dagli atti dell'indagine sulla morte del 39enne. In una nota di servizio viene riportato quanto avvenuto, specificando che furono allertati i carabinieri del drappello interno al ministero che però, dopo un sopralluogo, non individuarono nessuno. Il pm Antonino Di Maio procede per omicidio colposo al momento contro ignoti. Dall'autopsia è emerso che l'uomo è morto sul colpo.

Le indagini

In quegli stessi minuti gli inquirenti hanno registrato l'ultimo segnale proveniente dal cellulare dela vittima, ancora non trovato; l'uomo infatti aveva scambiato alcuni messaggi con amici e colleghi. Gli inquirenti hanno accertato, inoltre, che l'operaio stava lavorando da solo così come prevede il protocollo per gli interventi di ordinaria amministrazione. Conferme sono arrivate in tal senso anche dai colleghi e dal titolare della ditta per la quale Palotti lavorava come ascensorista. Aveva preso servizio alle 14,30 e il suo turno terminava alle 22. Per accertare la dinamica di quanto avvenuto il pm ha disposto una consulenza sulla cabina-ascensore.  L'obiettivo è capire se si è verificata una anomalia nel funzionamento della modalità ''manutenzione" o l'operaio si sia dimenticato di inserirla prima di iniziare il lavoro.

L'autopsia

I primi risultati dell'autopsia non lasciano dubbi: l'uomo è morto sul colpo a causa di gravissime lesioni da schiacciamento. Gli specialisti dell'istituto di medicina legale del Policlinico Gemelli, dove oggi è iniziata l'attività peritale, hanno riscontrato un quadro di ferite e fratture "devastante". Secondo quanto emerso dai primi elementi raccolti la morte è sopraggiunta immediatamente e non c'è stata agonia. Forse l'operaio ha tentato un disperato tentativo di rannicchiarsi in uno spazio risicatissimo, appena una manciata di centimetri. Una azione istintiva che non ha evitato però il tragico epilogo.

L'orario della morte

Per quanto riguarda l'orario esatto della morte serviranno ulteriori esami anche se al momento non si esclude che il decesso sia arrivato tra le ore 18.25 e le 19 del 27 aprile, orario a cui risalgono gli ultimi segnali del cellulare di Palotti. Al momento il telefono personale dell'operaio non è stato ancora trovato e nuove ricerche sono state disposte nel vano ascensore. Gli inquirenti ipotizzano che il cellulare possa essere finito in qualche intercapedine.