L’attore, regista ed ex parlamentare Pdl lo ha detto durante la presentazione di una mostra a fianco del sindaco Vittorio Sgarbi, aggiungendo: “L’inclusività è la cosa più stupida del mondo”. Le comunità Lgbt hanno chiesto scuse ufficiali
"Il paradosso oggi è che è la mafia dei gay il problema. Non l'essere omosessuale, ma la mafia degli omosessuali, delle lesbiche". E ancora: "L'inclusività è la cosa più stupida del mondo". A pronunciare le frasi shock è Luca Barbareschi, attore, regista ed ex parlamentare per il Popolo delle Libertà, davanti ad una folta platea durante la presentazione di una mostra nel piccolo borgo di Sutri, alla quale ha partecipato anche il ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Il Comune del Viterbese da poco più di cinquemila anime è guidato, dal 2018, dal sindaco Vittorio Sgarbi che, già durante la pandemia, fece parlare di sé per aver vietato l'uso delle mascherine in paese.
Il discorso di Barbareschi
Il regista e produttore, nonché direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma dopo una lunga bagarre con l'allora proprietà, ha citato le nuove regole degli Oscar sull'inclusività definendole "la cosa più stupida del mondo". "Io dovrei fare un film dove c'è sempre un nano, un transgender, un cinese magari omosessuale o lesbica", afferma ironizzando su un eventuale film sullo sbarco in Normandia. "I nani che devo mettere per sceneggiatura secondo quanto imposto dagli Academy Awards mi affogano - aggiunge -. E quando i transgender coi tacchi scendono dal gommone, lo bucano e annegano, come fanno?"
Il video sui social
Sgarbi, che con tanto di fascia tricolore ha affiancato l'attore durante il suo intervento sul tema del politicamente corretto, ha pubblicato sui propri social il video del discorso che ha fato il giro di web e social e ha alzato un enorme polverone, con le comunità Lgbt che hanno chiesto a gran voce scuse ufficiali da parte di Barbareschi.
Le reazioni
Veemente la reazione di Vladimir Luxuria. "Da trans posso dire che 'chi disprezza compra'... a buon intenditor poche parole", scrive su Twitter. "Eccolo qui, il linguaggio di odio di chi teme che il suo piccolo, grande, privilegio venga messo in discussione. Piccoli uomini dall'identità fragile", il commento invece di Monica Cirinnà.
Lazio Pride: “Parole inaccettabili”
"Quelle di Barbareschi sono parole inaccettabili", tuona il Lazio Pride ricordando che "nel 2018 il Pride di Ostia, organizzato da Lazio Pride, fu dedicato proprio alle vittime delle mafie, in gemellaggio con il Pride di Napoli". "La comunità Lgbt è vittima della criminalità organizzata - si legge in una nota -, che sfrutta e opprime le condizioni di disagio di chi è vittima di omofobia. Barbareschi chieda scusa".
La replica dell’attore: “Social non si occupino di sciocchezze strumentali”
Il diretto interessato, però, ha replicato via social: "Sono a favore di tutte le diversità, a patto che, a loro volta, non discriminino altri con atteggiamenti mafiosi di appartenenza. Sarebbe più interessante se i social si occupassero di bellezza e letteratura, teatro e cinema. Non di sciocchezze strumentali".