"Il Vangelo ci insegna che non basta cercare Dio, bisogna anche chiedersi il motivo per cui lo si cerca", ha affermato il Pontefice
"Il Vangelo ci insegna che non basta cercare Dio, bisogna anche chiedersi il motivo per cui lo si cerca", ha detto Papa Francesco all'Angelus, commentando le letture del giorno. "Ecco allora una prima domanda che possiamo farci tutti noi: perché cerchiamo il Signore? Perché cerco io il Signore? Quali sono le motivazioni della nostra fede?", ha proseguito.
Le parole di Papa Francesco
Secondo il Pontefice, "abbiamo bisogno di discernere questo, perché tra le tante tentazioni ce n'è una che potremmo chiamare tentazione idolatrica". "È quella che ci spinge a cercare Dio a nostro uso e consumo - ha spiegato - per risolvere i problemi, per avere grazie a Lui quello che da soli non riusciamo a ottenere. Per interesse. Ma in questo modo la fede rimane superficiale e anche, mi permetto la parola, la fede rimane miracolistica: cerchiamo Dio per sfamarci e poi ci dimentichiamo di Lui quando siamo sazi". "Al centro di questa fede immatura - ha detto ancora Francesco - non c'è Dio, ci sono i nostri bisogni, i nostri interessi. È giusto presentare al cuore di Dio le nostre necessità, ma il Signore, che agisce ben oltre le nostre attese, desidera vivere con noi anzitutto una relazione d'amore". "E l'amore vero è disinteressato, è gratuito - ha aggiunto - non si ama per ricevere un favore in cambio! Questo è interesse, e tante volte nella vita noi siamo interessati". Il Papa ha anche spiegato che l'importante "non è aggiungere pratiche religiose o osservare speciali precetti; è accogliere Gesù, accoglierlo nella vita, vivere una storia d'amore con Lui", perché "c'è una relazione con Lui che va oltre le logiche dell'interesse e del calcolo". "Questo vale nei riguardi di Dio, ma anche vale nelle nostre relazioni umane e sociali - ha quindi osservato - quando cerchiamo soprattutto il soddisfacimento dei nostri bisogni, rischiamo di usare le persone e di strumentalizzare le situazioni per i nostri scopi. Quante volte abbiamo sentito di una persona, 'questo usa le persone e poi si dimentica'. Usare le persone: è brutto questo! E una società che mette al centro gli interessi invece delle persone è una società che non genera vita". "L'invito del Vangelo è questo - ha concluso il Papa - piuttosto che essere preoccupati soltanto del pane materiale che ci sfama, accogliamo Gesù come il pane della vita e, a partire dalla nostra amicizia con Lui, impariamo ad amarci tra di noi. Con gratuità e senza calcoli. Amore gratuito e senza calcoli, senza usare la gente, con gratuità, con generosità, con magnanimità".