La donna ha effettuato una decina di segnalazioni al 112: le forze dell’ordine, anche più volte al giorno, sono intervenuti nei pressi di monumenti, sedi istituzionali o altri obiettivi sensibili per verificare l’effettiva presenza degli ordigni
"C'è una bomba alla stazione Termini”, "Bomba al Colosseo, correte". Sono solo alcune delle decine di segnalazioni arrivate al Numero Unico di Emergenza 112 e che negli ultimi mesi hanno dato un bel da fare alle forze dell'ordine, occupate, anche più volte al giorno, nei pressi di monumenti, sedi istituzionali o altri obiettivi sensibili per verificare l'effettiva presenza degli ordigni. Tutti allarmi risultati falsi ma l'attività di indagine dei carabinieri della Stazione Roma via Vittorio Veneto ha portato all'identificazione del mitomane: si tratta di una donna originaria del Libano di 37 anni, nella Capitale senza fissa dimora, già conosciuta alle forze dell'ordine e attualmente domiciliata in un albergo della Capitale. Per lei è scattata la denuncia a piede libero con l'accusa di procurato allarme presso l'Autorità.
L’identificazione della donna
Le verifiche hanno accertato che la donna era l'effettiva utilizzatrice dell'utenza telefonica da cui provenivano le segnalazioni false. Quando gli inquirenti hanno chiesto i motivi di queste telefonate la donna ha sostenuto di trovarsi "nel bel mezzo di un profondo stato d'ansia dovuto alla mancanza di una stabile condizione lavorativa".