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Morte di Maddalena Urbani, gli inquirenti sentiranno di nuovo l'amica

Lazio

La giovane era stata ascoltata nelle ore successive alla morte di Maddalena, ma verrà riconvocata per chiarire ulteriormente la sua versione dei fatti. Al momento nell'inchiesta risulta indagato solo il pusher 62enne accusato di "morte come conseguenza di altro reato"

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Gli inquirenti che indagano sulla morte di Maddalena Urbani, figlia di Carlo Urbani il medico-eroe che isolò la Sars (CHI ERA), hanno intenzione di ascoltare nuovamente l'amica che era con lei le ore precedenti al decesso avvenuto sabato nell'abitazione di un pusher siriano. La giovane era stata ascoltata dagli uomini della Squadra Mobile nelle ore successive alla morte di Maddalena ma verrà riconvocata per chiarire ulteriormente la sua versione dei fatti. Al momento nel procedimento resta indagato solo il siriano di 62 anni (che si trovava agli arresti domiciliari per reati di droga) accusato di "morte come conseguenza di altro reato". 

Intanto, dai primi esiti dell'autopsia eseguita oggi al policlinico Gemelli è emerso che a causare la morte della giovane sarebbe stato proprio un mix di sostanze stupefacenti. n base a quanto accertato, inoltre, non ci sarebbero segni di violenza sul corpo.

Il sindaco di Castelplanio: "Dobbiamo riflettere"

La morte di Maddalena "interroga tutti noi, su alcuni aspetti farà luce la magistratura, su altri spetta alla comunità fare una riflessione sul senso della vita, su dove stiamo andando, sul futuro dei nostri figli", ha detto Fabio Badiali, sindaco di Castelplanio, il paese di origine di Urbani e sede dell'Aicu, l'associazione che porta avanti vari progetti nel nome del medico, durante la seduta aperta del Consiglio regionale delle Marche dedicata alla memoria di Carlo Urbani e alla celebrazione della prima Giornata dei Camici Bianchi, istituita con legge regionale. "Non è facile dare risposte - ha aggiunto il primo cittadino - non lo è per il sindaco di un piccolo Comune e neppure per un presidente che guida la comunità regionale". "Ieri - ha proseguito - don Decio Cipolloni, il sacerdote che unì in matrimonio Carlo e la moglie Giuliana Chiorrini, e che ora è cappellano al Gemelli, dove si trova la salma di Maddalena, ci ha regalato una bellissima immagine di Carlo e della figlia che insieme hanno accolto i tanti camici bianchi morti nell'adempimento del loro dovere" durante la pandemia.