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Covid Roma, allo Spallanzani ricoverati 171 pazienti positivi

Lazio
©Fotogramma

Sono 29 le persone in terapia intensiva, come riferito dall’istituto tramite il bollettino odierno. In città i contagi tornano a quota 600

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Il nuovo LIVE con tutti gli aggiornamenti di oggi a Roma

 

In questo momento allo Spallanzani di Roma sono ricoverati 171 pazienti positivi al tampone per la ricerca Sars-CoV-2, di cui 29 si trovano in terapia intensiva. È quanto emerge dal bollettino di oggi dell'istituto. In città i contagi tornano a quota 600. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE NEL LAZIO - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)

16:57 - Nel Lazio 1.303 nuovi casi, Roma a quota 600

Nel Lazio su oltre 12 mila tamponi e (-47) quasi 14 mila antigenici - per un totale di oltre 26 mila test- si registrano 1.303 casi positivi (+22), 36 decessi (-25) e +1.771 i guariti. Aumentano i casi, mentre diminuiscono i decessi, i ricoveri e le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 10%, ma se si considerano anche gli antigenici la percentuale scende a 4%. I casi a Roma città tornano a quota 600. Rispetto al giovedì della scorsa settimana registriamo un calo di 513 casi. Si prevede un valore Rt in calo di nuovo sotto a 1 e una riduzione del tasso di occupazione dei posti di terapia intensiva e di area medica per pazienti covid.

14:33 - Cna Roma: - 50 per cento incassi saldi, serve pace fiscale

"I decreti ristori così come sono non possono bastare. E a dirlo non è solo la CNA di Roma, ma sono i numeri sconfortanti che il nostro report ci consegna: il 71% dei commercianti che abbiamo intervistato dichiara perdite di oltre il 50 % rispetto agli incassi dei saldi nello stesso periodo dell'anno passato". Così in una nota la Cna di Roma. "Il Governo ci ascolti: è necessario che agli imprenditori vengano dati strumenti in più per poter sopravvivere -commenta Stefano Di Niola, Segretario della CNA di Roma - Chiediamo subito la pace fiscale ed un allungamento dei periodi di pre-ammortamento sui prestiti bancari. Senza queste due misure il prossimo bilancio che stileremo sarà pesante e racconterà di migliaia di attività chiuse".

14:11 - Fiumicino, 338 positivi nel Comune

Sono in calo i contagi al Covid sul territorio comunale di Fiumicino: ad oggi i positivi registrati sono 338, 29 in meno rispetto all'ultima indicazione. Attualmente sono 194 le donne con il coronavirus mentre 144 sono gli uomini. L'età media si attesta sui 43 anni e il rapporto tra popolazione e residenti è dello 0,41%. Isola sacra e Fiumicino contano il 73% del totale dei contagi. "Buone notizie dai dati forniti dalla Asl Rm 3 sul numero di contagi nel nostro territorio", dichiara il sindaco di Fiumicino Esterino Montino - Ricordo che il Lazio si trova in zona arancione. Questo comporta alcune limitazioni, come il divieto di spostarsi tra Regioni e tra Comuni diversi e quello di spostarsi tra le 22 e le 5, se non per motivi di necessità, lavoro o salute. Invito tutti alla massima attenzione, per far sì che il numero dei contagiati continui a scendere".

13:16 - Allo Spallanzani ricoverati 171 pazienti positivi

In questo momento sono ricoverati allo Spallanzani di Roma 171 pazienti positivi al tampone per la ricerca Sars-CoV-2. 29 pazienti sono ricoverati in Terapia Intensiva; i pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali sono a questa mattina 1.833. È quanto emerge dal bollettino di oggi dell'istituto.

12:41 - Acadi: "Stop gioco legale aiuta le attività illecite"

"Il prolungato blocco del settore del gioco sta provocando una proliferazione delle attività illecite. La dinamica è stata fotografata nitidamente dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha evidenziato come tra Lazio e Abruzzo l'illegalità stia esplodendo pesantemente. Basti pensare che gli interventi sulla rete degli operatori ha prodotto un riscontro di irregolarità nel 10% su circa tremila verifiche effettuate nel corso del 2020". Lo afferma in una nota Geronimo Cardia, presidente di Acadi, l'associazione dei concessionari del gioco pubblico. "Un dato - continua - che si inserisce all'interno del trend nazionale, caratterizzato da forti criticità che rischiano di mettere seriamente in ginocchio un comparto che nel 2019 ha assicurato alle casse dello Stato un gettito erariale da circa 11,5 miliardi. Una cifra che, invece, nel 2020 è scesa tra i 6,5 e i 7 miliardi, segnando una contrazione tra 4,5 e 5 miliardi. Soldi che, in buona parte, sono finiti nelle tasche delle organizzazioni criminali". "Allo stesso tempo - sottolinea Cardia - gli effetti sui livelli occupazionali diventano ogni giorno più pesanti. Si tratta di un settore che coinvolge oltre 100mila persone. Per molti quasi 10 mesi di chiusura sono di fatto insostenibili e si stanno traducendo in difficoltà economiche che si riflettono concretamente sulla vita quotidiana. Il rischio reale è che tante di queste attività non ripartano più. Tutto ciò è surreale, poiché il comparto potrebbe riaprire in totale sicurezza, sulla base di protocolli sanitari già esistenti che sono in grado di tutelare pienamente sia i lavoratori che gli utenti. Non a caso, nelle settimane in cui le attività hanno riaperto non si sono mai registrati focolai. Nel complesso la situazione è diventata insostenibile e oggi le lavoratrici e le imprenditrici del settore scenderanno in piazza a Montecitorio per chiedere lo stesso trattamento riservato agli altri settori e l'erogazione di adeguati ristori economici, poiché quelli stanziati sino a oggi sono davvero irrisori".

12:13 - Terzo giorno di sciopero al Tacito contro la presenza

Terzo giorno di sciopero per i ragazzi del liceo Tacito di Roma. "Dopo quasi un anno dall'inizio della pandemia, non c'è stato alcun tipo di passo in avanti sul tema dei trasporti. Per questo motivo riteniamo necessario un intervento sul piano della mobilità urbana; non è possibile per uno studente del Tacito salire sulle linee di trasporto pubblico, che oltre ad accogliere svariati lavoratori, accoglie gli studenti di numeri licei capitolini, facendo diventare così gli autobus dei pericolosi vettori di contagio", dicono i rappresentanti d'Istituto, che ritengono sia inopportuno, "allo stato attuale di insufficiente sicurezza, un ritorno al 100% in DaD, perché pensiamo che in queste condizioni non sia la scelta migliore tornare a scuola". Gli studenti ritengono poi fondamentale strutturare e concretizzare una campagna di tamponi di massa (molecolari o antigenici rapidi) e di vaccinazioni per la componente studentesca così come per i docenti, che preveda, inoltre, una comunicazione rapida ed efficace ai diretti interessati in caso di positività. "Siamo stati illusi da numerosi mesi di un possibile rientro a scuola in sicurezza, disorientati dai repentini cambi di direzione imposti dal Governo, che, oltre a danneggiare lo studente, rendono vani tutti gli instancabili sforzi fatti da tutta la comunità scolastica. Chi frequenta il quinto anno non sa ancora in che modalità si svolgerà l'Esame di Stato". Per questo e per le difficoltà che creano le condizioni atmosferiche e la posticipazione dell'orario di ingresso, la protesta va avanti. Alcuni ragazzi però sono entrati a scuola per fare lezione. 

11:49 - Emergenza Rebibbia, Uilpa: “Governo intervenga”

"Il governo dovrebbe intervenire con misure di deflazione detentiva ulteriore rispetto al poco che è stato fatto finora e che risulta ampiamente insufficiente rispetto al problema dell'emergenza pandemica da Covid che si assomma a tutti i malfunzionamenti 'atavici' del nostro sistema penitenziario. Da quel che mi risulta, a Rebibbia ci sono 60 detenuti positivi, e dieci positivi tra gli agenti di polizia penitenziaria. E' chiaro che sono state prese misure per gli isolamenti e le quarantene". Così dichiara all'Ansa il segretario generale della Uil polizia penitenziaria Gennarino De Fazio, a proposito di quanto riferito da un detenuto nel carcere romano di Rebibbia.

11:37 - Emergenza a Rebibbia, un detenuto: "Qui sta scoppiando"

"Penso che la situazione è molto molto seria adesso. In queste mura sta scoppiando a dismisura. Questa non è galera, è una tortura". Questo è quanto scrive un detenuto nel carcere romano di Rebibbia al proprio avvocato raccontando di come la diffusione del Covid nel carcere romano sta diventando critica. La missiva è del 12 gennaio scorso. Negli ultimi giorni sono stati molti i processi rinviati nel tribunale di Roma a causa della situazione epidemiologica nella struttura, e in base a quanto riferiscono alcuni avvocati, si è proceduto alla chiusura dei settori G11, G12 e Alta Sicurezza. "Ieri mi hanno mandato in isolamento preventivo perché un altro detenuto era positivo ed era con me in cella ma asintomatico - scrive il detenuto -. In questo momento, martedì 12 gennaio, hanno chiuso tutto il reparto G12, anche i detenuti comuni, tutti chiusi in cella". Nella mail inviata al penalista, si afferma che "tutto è partito nel reparto 1S con 38 contagiati". "Ora anche qui sotto ai detenuti comuni. Io sono in un reparto dove siamo tre in quarantena e c'è anche un positivo da oggi che era il lavorante di sezione". Il detenuto, che è in regime cautelare in attesa di giudizio, prosegue: "Siamo da 24 ore chiusi anche con la porta blindata e questa mattina non è passato il vitto per mangiare poiché dicono che ci sono cuochi infetti, abbiamo tutto nelle nostre celle. L'ispettore ci ha detto che se non venivano giù ci denunciava". "Penso che la situazione è molto molto seria adesso - conclude -. E' giusto che vi tenga aggiornati della mia situazione perché se dovesse precipitare ho tre figli piccoli, tutti con problemi. Un grande saluto da un ragazzo sfortunato. Help".

7:16 - A Roma contagi a quota 500

Ieri nel Lazio su oltre 12mila tamponi e oltre 16mila antigenici (per un totale di quasi 29mila test), si sono registrati 1.281 casi positivi, 61 decessi e +3.267 i guariti. Aumentano i casi e i decessi, mentre diminuiscono i ricoveri e le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 10%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende a 4%. I casi a Roma città sono a quota 500.