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Covid Lazio, D’Amato: "Locali chiusi alle 18 e coprifuoco alle 22 fino a primavera"

Lazio

"È vero che oggi diminuiscono i ricoveri e i posti occupati in terapia intensiva - afferma l'assessore regionale -, ma abbiamo ancora 1.500 casi al giorno. Non sono pochi". Il vicepresidente della Regione Leodori: "Non è prevista chiusura fino a marzo"

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"Bisognerà correre ancora 3 mesi, almeno. Perché il virus circola, l'Rt non è sotto controllo e per la campagna di vaccinazione ci vorrà tempo". Lo sostiene l'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, intervistato dal Messaggero, spiegando che le restrizioni di oggi dovute all'emergenza Coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA MAPPE E GRAFICI - L'EMERGENZA IN LAZIO E A ROMA), come lo stop a bar e ristoranti alle 18 e il coprifuoco dalle 22, devono durare fino a "primavera. Naturalmente ci saranno interventi per le attività che rimarranno chiuse, come per le palestre, per il mondo della cultura, per il commercio ambulante dei mercati".

Leodori: "Regione non prevede chiusura dei locali fino a marzo"

Sulla questione è intervenuto anche, in una nota, il vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori che ha precisato: "la Regione Lazio non ha previsto nessuna chiusura dei locali fino a marzo. Stiamo monitorando costantemente i risultati della curva dei contagi a seguito dell'ultimo Dpcm del Governo in vigore fino al 15 gennaio 2021 che speriamo siano confortanti". "Solo allora decideremo come intervenire - ha aggiunto Leodori - e non certo autonomamente, ma in sintonia con le altre Regioni e con il Governo come abbiamo sempre fatto. Sicuramente lavoreremo per scongiurare misure ancora più restrittive per i cittadini della nostra Regione già notevolmente messi a dura prova".

"Abbiamo ancora 1.500 casi al giorno"

"Una cosa deve essere chiara - afferma l'assessore -. Le misure adottate sono e saranno sempre proporzionali alla situazione dell'epidemia. Nel Lazio siamo stati prudenti e Roma oggi è tra le capitali europee che, pur con molte difficoltà, hanno sofferto meno, grazie al rigore dei comportamenti e anche alle misure che abbiamo adottato. Ora bisogna proseguire. È vero che oggi diminuiscono i ricoveri e i posti occupati in terapia intensiva, ma abbiamo ancora 1.500 casi al giorno. Non sono pochi se pensiamo che quando è partita la seconda ondata, intorno a metà settembre, dovevamo confrontarci con qualche centinaio di positivi al massimo".

Confesercenti: "Brutte parole, il 14 dicembre saremo in piazza"

"Il 14 scenderemo in piazza con un presidio, statico nel rispetto delle norme dei Dpcm, anche contro questa brutta intervista dell'assessore D'Amato perché invece di rassicurare penalizza il settore - spiega il presidente della Fiepet Confesercenti Roma e Lazio Claudio Pica, intervenendo al programma 'Gli Inascoltabili' su Nsl Radio -. Ci vedono come degli untori quando non ci sono dati statistici che dicono che chi va al ristorante prende il covid".