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Truffe, blitz carabinieri: 13 arresti in provincia di Latina e di Roma

Lazio
©Fotogramma

Sei persone si trovano in carcere e sette ai domiciliari: sono ritenute responsabili di reati a vario titolo, tra cui truffa aggravata, falso e autoriciclaggio

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Sono state arrestate stamane 13 persone a Latina, Frosinone, Formia, Fondi (in provincia di Latina) e Nettuno (in provincia di Roma) dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Latina in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del tribunale di Latina su richiesta della procura del capoluogo Pontino.

Le accuse

Le 13 persone - 6 in carcere e 7 agli arresti domiciliari - sono ritenute responsabili, a diverso titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falsità materiale commessa dal P.U., falsa attestazione della presenza in servizio del pubblico impiegato, autoriciclaggio, contraffazione di pubblici sigilli, sostituzione di persone, esercizio abusivo dell'attività finanziaria, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, abuso d'ufficio, favoreggiamento e corruzione per l'esercizio della funzione.

Le indagini

La misura cautelare si basa sulle risultanze acquisite dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Latina che, dal dicembre 2018 al giugno del 2019, grazie a intercettazioni telefoniche, ambientali, telematiche nonché riprese video, hanno appurato l'operatività di un sodalizio criminale composto da sei persone - fra i quali un dipendente della Procura della Repubblica di Latina e cinque operatori finanziari - dedito alla abusiva attività finanziaria e mediazione creditizia, nonché alla insolvenza fraudolenta e alla frode a società finanziarie. In particolare, è emerso che l'associazione reclutava clienti esclusi dalla possibilità di accesso al circuito del credito per incapacità reddituale o per segnalazioni pregiudizievoli esistenti presso il sistema di informazione creditizio, fornendo loro consulenze personalizzate per l'individuazione dell'istituto di credito o dell'intermediario finanziario a cui indirizzare pratiche di finanziamento con modalità fraudolente, ossia mediante l'oscuramento dei dati pregiudizievoli e la contraffazione delle buste paga; successivamente la documentazione predisposta veniva inoltrata dal gruppo alle società finanziarie.