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Omicidio Cerciello Rega, medico legale: “Due le coltellate fatali”

Lazio

Davanti ai giudici della prima corte d’Assise, il consulente Antonio Grande ha spiegato che le undici lesioni presenti sul corpo del carabiniere sono “tutte simili tra di loro. Si tratta di colpi sferrati ai fianchi, sia a destra che a sinistra, tutti in profondità”

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Sono state due le coltellate, delle 11 inferte dal giovane americano Finnigan Lee Elder al vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ad avere determinato "l'accelerazione dello shock emorragico" che ha causato la morte del carabiniere. Lo ha affermato quest’oggi in aula il medico legale Antonio Grande, che ha svolto la consulenza autoptica sul corpo del militare ucciso a Roma il 26 luglio dell’anno scorso, nell'ambito del procedimento che vede imputati per concorso in omicidio volontario Elder e il connazionale Gabriele Natale Hjorth.

La testimonianza del medico

Davanti ai giudici della prima corte d’Assise, il medico ha spiegato che le undici lesioni presenti sul corpo del carabiniere sono “tutte simili tra di loro. Si tratta di colpi sferrati ai fianchi, sia a destra che a sinistra, tutti in profondità. I più gravi sono quelli assestati al cavo ascellare di destra - ha sottolineato -, che hanno interessato l'arteria, e quello che ha attraversato l'emitorace sinistro”.

Il consulente ha poi ribadito che sulla salma non sono stati individuati "colpi frontali" e ciò fa pensare "che ci fosse poco spazio tra aggressore e vittima". Dei colpi inferti solo uno ha raggiunto il braccio. "Lesioni micidiali perché tutte arrivate in profondità e che hanno causato una perdita di sangue enorme", ha concluso Grande.

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