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Lazio approva piano rifiuti, scontro Raggi-Zingaretti

Lazio
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Il governatore: "Ora basta furbizie. Tutti si devono assumere le proprie responsabilità per una gestione green del ciclo". Così la sindaca: "Non rispetti nemmeno la parola data"

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Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato il piano dei rifiuti fino al 2025. Il testo ha ottenuto il voto favorevole della maggioranza; contrario il centrodestra e il M5s. "Un risultato di cui essere tutti orgogliosi" ha affermato nel suo intervento conclusivo l'assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani.

Lo scontro

"La Regione Lazio anche sui rifiuti ha fatto il suo dovere. Meno rifiuti prodotti, più differenziata, nuovi impianti e sviluppo economia circolare. Ora basta furbizie. Tutti si devono assumere le proprie responsabilità per una gestione green del ciclo. I rifiuti non sono un problema, ma una risorsa", il commento del governatore, Nicola Zingaretti. Al vetriolo la risposta della sindaca di Roma, Virginia Raggi. "Zingaretti parla di furbizie sui rifiuti. L'unica furbizia è quella del tuo piano regionale. Roma e i suoi tre milioni di abitanti non meritano altre discariche e tmb nella loro città. Non rispetti nemmeno la parola data".

Le parole di Virginia Raggi

"Quante altre discariche dobbiamo aprire in città, presidente Zingaretti? Che ti abbiamo fatto noi cittadini romani per vederci trattati peggio degli altri?", dice la sindaca di Roma Virginia Raggi. Il nuovo Piano rifiuti obbliga Roma Capitale a realizzare uno o più impianti di trattamento e una o più discariche sul territorio della città per garantire l'autosufficienza di Roma Capitale. Un principio che in un primo momento era stato escluso dalla stessa Regione. Zingaretti alla fine del 2019, ricorda la sindaca, "ci impose di aprire una discarica", e Raggi indicò il sito di Monte Carnevale, vicino a Malagrotta, territorio romano. In cambio "allo stesso modo delle altre città avremmo potuto beneficiare di un Ato provinciale". In altri termini: avremmo potuto chiudere il ciclo dei rifiuti - raccolta, trattamento e smaltimento con relativi impianti da realizzare - entro i confini della provincia e non del Comune di Roma, stornando quindi l'ipotesi di un Ambito territoriale ottimale a parte per la Capitale. Ma il principio di 'Roma autonoma' ieri pomeriggio alla Pisana si è tradotto in un emendamento di compromesso dell'assessore Massimiliano Valeriani che sulla carta lo ha fatto rientrare dalla finestra. L'Ato resta certamente provinciale - e per un massimo di tre anni in attesa della raggiunta autosufficienza ci si può appoggiare ad altri Ato - ma Roma è comunque, dispone la nuova legge, obbligata a realizzare i propri impianti sul suo territorio.

"Sfratto a 50 Comuni"

Dopo il rogo che ha distrutto quello Ama del Salario serve almeno un impianto di trattamento meccanico biologico (tmb) e andrà, anch'esso, localizzato a Roma. "Roma è un'area piena di vincoli - afferma Raggi - Pensare che si possano ospitare tutti questi siti è folle. E' una città di 3 milioni di residenti ma in cui lavorano, studiano o vengono per turismo quasi altrettante persone: la presenza giornaliera supera i 5 milioni. Immaginare che Roma possa ospitare tante discariche e tanti siti per smaltire e trattare rifiuti per 5 milioni di persone è una follia". Dunque non rispetterà il Piano? "Non sto dicendo questo - risponde la sindaca - sto dicendo che prenderemo le nostre contromisure. Adesso agiremo e faremo tutto quanto necessario". Tanto per cominciare questo diventa un "preavviso di sfratto per i 50 Comuni che sversano nell'impianto dell'imprenditore Porcarelli, sopra a Rocca Cencia". Cioè, dice la sindaca, se Roma deve sversare per forza nel proprio Comune, allora quelle volumetrie servono tutte alla Capitale, e i Comuni limitrofi che oggi usano l'impianto dovranno fare posto e andare altrove. "Raggi - replica però il capogruppo di LeU in Regione Daniele Ognibene - dovrebbe ricordare di essere anche il sindaco della città metropolitana". "Il nuovo piano persegue il principio sacrosanto - aggiunge il segretario provinciale Pd Rocco Maugliani - dell'autosufficienza delle realtà territoriali, sia di Roma che della provincia. Raggi si assuma le proprie responsabilità".

L'assessore Valeriani: "Adesso ognuno faccia il suo dovere"

Ed è proprio l'assessore regionale, dopo una giornata di botta e risposta tra Pd e M5s, tra Regione e Campidoglio, a tagliare corto: "Il Piano fissa principi e regole che valgono per tutti - dice Valeriani - Adesso ognuno faccia il suo dovere, basta polemiche sterili". Raggi però non sembra intenzionata a chiuderla qui: anzi. La discarica di Monte Carnevale le è già costata roventi polemiche, e se non dovesse bastare ne servirà un'altra. Ma soprattutto