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Fiumicino, cinque arresti per corruzione e concussione

Lazio
©Fotogramma

Tra i reati anche falso, abuso d’ufficio, bancarotta per distrazione e violazione delle norme ambientali. Oltre agli ammanettati dalla polizia di frontiera, titolari di aziende con attività nello scalo romano, risultano indagati anche due noti avvocati e altri imprenditori e funzionari dell’ente

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Nell'ambito di un'operazione della Polizia di Frontiera di Fiumicino, che per le indagini condotte si avvalsa di sistemi di intercettazione telefonica e ambientale, sono state eseguite cinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti di alcuni titolari di aziende con attività nello scalo romano e di un alto funzionario dell'Enac locale accusati di corruzione e concussione nonché di falso, abuso di ufficio, bancarotta per distrazione e violazione delle norme ambientali. Oltre agli arrestati, risultano indagati anche due noti avvocati romani, nonché altri imprenditori e funzionari del medesimo Ente.

L’operazione

"L'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia - si legge in un comunicato stampa della Polizia -, ha permesso di acquisire elementi probatori a carico degli indagati che sovvenzionavano regolarmente i pubblici ufficiali affinché sorvolassero su una serie di irregolarità, tali da poter portare alla revoca delle certificazioni necessarie per lavorare in ambito aeroportuale".

Le accuse

Stando all'accusa, il funzionario arrestato sarebbe stato sistematicamente remunerato con ogni sorta di benefit: dal pieno dell'autovettura ai viaggi gratuiti, ma anche con la messa a disposizione di una lussuosa autovettura, nonché con il pagamento dei servizi telepass e della manutenzione ordinaria e straordinaria del parco macchine familiare. L'uomo, stando sempre all'accusa, avrebbe inoltre ricevuto anche pagamenti in contanti attraverso le classiche "bustarelle". Secondo gli inquirenti, gli avvocati coinvolti volevano invece sfruttare la malleabilità del funzionario pubblico per esportare clandestinamente all'estero ingenti somme di denaro, con ogni probabilità riconducibili a loro clienti, sui quali gli investigatori stanno ancora indagando.