Si tratta dell'intero patrimonio di tre uomini, arrestati nel 2015 per usura ed esercizio del gioco d'azzardo aggravato. Le indagini, condotte tra il 2014 e il 2015, hanno accertato la responsabilità dei tre nella gestione di un articolato sistema di usura
Circa 30 milioni di euro in beni sono stati confiscati definitivamente dalla Dia di Roma, su disposizione della Cassazione. Si tratta dell'intero patrimonio di P. M., pregiudicato e considerato vicino al clan Giuliano di Napoli, C. R. e A. L., tutti di Ladispoli, arrestati nel 2015 per usura ed esercizio del gioco d'azzardo aggravato.
L'inchiesta
Le indagini, condotte tra il 2014 e il 2015, hanno accertato la responsabilità dei tre nell'ideazione e nella gestione di un articolato sistema di usura ai danni di cittadini e imprenditori locali in crisi economica, molti dei quali col vizio del gioco d'azzardo. Secondo le accuse, il sodalizio concedeva prestiti a tasso usuraio, con interessi annuali che in alcuni casi raggiungevano anche il 120%, per un giro d'affari di centinaia di migliaia di euro.