"Non è il tampone che ci difende, ma attuare le misure che sono state imposte, in primis rispettare le distanze sociali”, ha detto Maria Capobianchi, responsabile del laboratorio dell'Istituto Spallanzani, una delle tre dottoresse che hanno isolato il virus
Risultano ricoverati all'ospedale Spallanzani di Roma "77 pazienti. I pazienti Covid positivi sono in totale 54". E' quanto emerge dal bollettino medico di oggi. "I pazienti in osservazione sono 23", prosegue il bollettino, mentre "i pazienti dimessi, che hanno superato la fase clinica e che sono negativi per la ricerca dell'acido nucleico del nuovo coronavirus, sono 263. Diversi di essi, ancora positivi ma asintomatici, sono stati dimessi a casa o presso strutture protette". Nel bollettino si sottolinea che "alcuni di questi pazienti erano affetti da grave polmonite interstiziale bilaterale, oggi completamente risolta". In giornata sono previste diverse dimissioni di pazienti "già negativi al primo test e comunque asintomatici".
In nove con supporto respiratorio
"Tutti i ricoverati sono in condizioni cliniche stabili a eccezione di nove che presentano una polmonite interstiziale bilaterale in terapia antivirale e che necessitano di supporto respiratorio", prosegue il bollettino. Il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, a margine del bollettino ha sottolineato che "ci sono pazienti guariti da gravissime polmoniti bilaterali interstiziali".
"Evitiamo la corsa al tampone"
Maria Capobianchi, responsabile del laboratorio dell'Istituto Spallanzani, una delle tre dottoresse che nelle scorse settimane hanno isolato il virus, a margine della diffusione del bollettino medico ha sottolineato che "non è il tampone che ci difende, ma attuare le misure che sono state imposte, in primis rispettare le distanze sociali. E poi chi ha una patologia deve restare a casa". "Il tampone è un presidio medico sanitario ma se fatto inappropriatamente coinvolge energie in settori non utili - ha aggiunto -. Quindi cerchiamo di essere efficaci scegliendo in modo opportuno quando e dove effettuare i tamponi. Le nostre energie vanno applicate ai pazienti che hanno bisogno di un intervento, non a chi ha paura di aver contratto il virus". Le fa eco il direttore sanitario Vaia: "Il tampone è necessario per i contatti stretti di positivi e che sono sintomatici. Evitiamo di correre a fare il tampone se non siamo in queste condizioni".