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Frosinone, uccise moglie a martellate: condannato a 22 anni in appello

Lazio
Foto di archivio (Fotogramma)

Secondo l'accusa, l'ex maresciallo dell'Aeronautica ha colpito in testa la donna e poi si è costituito. L'omicidio è avvenuto nel marzo 2014 a Segni 

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È stata ripristinata la condanna a 22 anni di reclusione nei confronti di E. M., l'ex maresciallo dell'Aeronautica accusato di avere ucciso a martellate l'ex moglie. M. M., nel marzo 2014 a Segni (Frosinone). La sentenza è stata emessa dalla seconda Corte d'assise d'appello di Roma, presieduta da Tommaso Picazio. Contestuali le motivazioni della decisione con la quale i giudici hanno dichiarato le attenuanti generiche equivalenti all'aggravante contestata del rapporto di coniugio. L'uomo era stato condannato in primo grado a 27 anni di carcere; la sentenza fu però ridotta in appello nel gennaio dello scorso anno, quando fu pronunciata una condanna a 22 anni di reclusione. Alla fine, la Cassazione annullò il tutto, limitatamente all'imputabilità dell'omicida e all'eventuale trattamento sanzionatorio, rinviando per la decisione ai nuovi giudici che si sono adesso pronunciati.

La ricostruzione dell'omicidio

Secondo l'accusa i figli della coppia erano stati testimoni dell'ennesima violenta lite in casa tra i loro genitori, poi sfociata in tragedia, causata probabilmente dal fatto che l'uomo era accecato dall'ira per la separazione dalla moglie che non voleva accettare. Secondo la ricostruzione accusatoria, L'uomo afferrò un grosso martello e colpì in testa l'ex moglie fino a sfondarle il cranio; poi lasciò il corpo esanime in una pozza di sangue e andò a costituirsi.