"Una trovata pubblicitaria forse efficace, ma di dubbio gusto e assolutamente inutile per quanto concerne la sicurezza sanitaria dei cittadini", commenta aspramente Alessio D'Amato, assessore alla Sanità e all'Integrazione sociosanitaria della Regione Lazio
Baristi con mascherine e tute bianche invece della divisa nera: è la trovata del titolare di un bar di Roma, nel cuore del quartiere multietnico dell'Esquilino. L'obiettivo, dice il proprietario, A. L., è esorcizzare la paura per il coronavirus che "sta dilagando in tutto il quartiere".
Le parole del titolare del bar
"La mia voleva essere una provocazione - spiega il titolare -. Purtroppo il messaggio è stato interpretato male e da questa mattina ho ricevuto anche molte lamentele che si stanno placando solo ora. Io con i cinesi ci lavoro ogni giorno, e da una settimana non entra più nessuno. Mi chiedono tazzine e bicchieri in plastica, si sta diffondendo una psicosi collettiva". L. non è nuovo a iniziative sui generis. Nel 2011, quando si diffuse la notizia che il terremoto avrebbe potuto colpire anche Roma, il barista si presentò al lavoro con tanto di caschetto in testa. "Mi piace sdrammatizzare situazioni simili - conclude -, ma domani mi toccherà indire la giornata gratis al bar per i cinesi per rimediare al clamore di oggi".
L'assessore regionale alla Sanità: "Trovata di dubbio gusto"
"Apprendiamo che in un esercizio commerciale della città di Roma ci sono baristi che servono i clienti con mascherine e tute sanitarie. Una trovata pubblicitaria forse efficace, ma di dubbio gusto e assolutamente inutile per quanto concerne la sicurezza sanitaria dei cittadini". Lo afferma Alessio D'Amato, assessore alla Sanità e all'Integrazione sociosanitaria della Regione Lazio. "Voglio solo ricordare che, ad oggi, le complicanze derivanti dall'influenza stagionale sono molto più rilevanti e numerose. Non dobbiamo generare psicosi ed è necessaria la collaborazione di tutti", conclude l'assessore.