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Roma, non si fermano all’alt: inseguiti per undici chilometri

Lazio
Foto di archivio (Fotogramma)

I due ragazzi, di 25 e 26, durante la fuga hanno tamponato un’auto guidata da una 59enne, rimasta illesa. I giovani, anni con precedenti, sono stati arrestati con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale 

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Due ragazzi, di 25 e 26 anni di origine bosniaca ed entrambi con precedenti, sono stati arrestati dai carabinieri con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale al termine di un lungo inseguimento. In via Giustiniano Imperatore, una pattuglia della Stazione Roma San Paolo, ha notato una Skoda Fabia con a bordo 2 persone con fare sospetto e si è avvicinata per un controllo. Il conducente dell'auto ha ignorato l'alt dei militari ed ha accelerato, dando inizio all’inseguimento durato 11 chilometri.

L’inseguimento

I Carabinieri hanno subito chiesto supporto alla Centrale Operativa che ha fatto convergere altre pattuglie. Durante la fuga, l'uomo alla guida, che aveva come meta il campo nomadi di via Luigi Candoni, ha imboccato il Grande raccordo anulare, dove ha più volte compiuto manovre spericolate e pericolose, sia per lui che per gli altri utenti della strada e ha tamponato un’auto con alla guida una 59enne romana, rimasta illesa. Arrivati all'uscita Parco de Medici, i fuggitivi sono riusciti a entrare all'interno dell'insediamento nomadi, dove i due sono riusciti a dileguarsi a piedi facendo perdere le proprie tracce.

Lancio di sassi contro le pattuglie

Le diverse pattuglie arrivate all'ingresso sono state oggetto del lancio di sassi da parte di una 22enne. Le ricerche dei carabinieri, hanno consentito di bloccare i fuggitivi nell'area boschiva adiacente al campo nomadi e di sequestrare l'autovettura, sprovvista di copertura obbligatoria assicurativa. Gli arrestati sono stati accompagnati in caserma dove saranno trattenuti in attesa del rito direttissimo. Per la donna 22enne, che ha lanciato i sassi contro i carabinieri, è scattata la denuncia in stato di libertà, per resistenza a pubblico ufficiale.