A loro carico è stato ipotizzato anche il reato di corruzione. La truffa è stata messa in piedi da due dipendenti infedeli, alcuni tecnici della municipalizzata ed elettricisti specializzati, che offrivano il "servizio" soprattutto a titolari di attività commerciali
Contatori manomessi che permettevano di lucrare fino al 75% dell'effettivo consumo e allacci totalmente abusivi alla rete di distribuzione elettrica. Gli investigatori del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno scoperto una frode ai danni dell’azienda romana Acea, messa in atto da due dipendenti infedeli, alcuni tecnici della municipalizzata ed elettricisti specializzati, che offrivano questo "servizio" soprattutto ai titolari di attività commerciali (bar, ristoranti e supermercati), ma in alcuni casi erano loro stessi ad avvalersene.
Sequestrati 10 contatori
Su provvedimento della procura della Capitale, nella mattinata di oggi, 22 luglio, gli investigatori, con l’ausilio del personale del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, hanno effettuato perquisizioni locali e personali nei confronti di nove persone. Corruzione e frode sono i reati ipotizzati a vario titolo a carico degli indagati. Durante le operazioni, alle quali hanno collaborato Acea con il contributo della Protezione Aziendale e dei tecnici verificatori, sono stati sequestrati 10 contatori manomessi in diversi esercizi commerciali, i cui titolari sono stati denunciati per frode e corruzione.