"Il governo non ha fatto nulla per migliorare la condizione di vita di 16 milioni di persone anziane", sostengono i partecipanti, che dicono basta ai "pensionati bancomat dei governi"
Al via in piazza San Giovanni a Roma la manifestazione nazionale, indetta unitariamente dai sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, che vede protagonisti i pensionati, schierati contro le politiche economiche del governo. Slogan dell'iniziativa è "Dateci retta", perché, sostengono i partecipanti, "il governo non ha fatto nulla per migliorare la condizione di vita di 16 milioni di persone anziane". E dicono basta ai "pensionati bancomat dei governi".
I motivi della protesta
Tra i temi al centro della protesta, il nuovo taglio della rivalutazione degli assegni pensionistici, la riduzione del carico fiscale, il rilancio di un Servizio sanitario nazionale che sia "davvero universale" e una legge sulla non autosufficienza. In particolare, secondo i sindacati, "i continui tagli delle pensioni operati in poco meno di dieci anni, l'ultimo dei quali dal governo in carica, hanno portato ad una perdita pro capite fino a 20 mila euro".
La manifestazione
Alla manifestazione di oggi, sabato 1 giugno, secondo gli organizzatori, sono attese "decine di migliaia di pensionati". Sono previsti interventi dei segretari generali di Spi e Fnp, Ivan Pedretti e Gigi Bonfanti, e del segretario generale della Uil che attualmente ha anche la reggenza della Uilp, Carmelo Barbagallo. Partecipano in piazza anche i segretari generali di Cgil e Cisl, Maurizio Landini e Annamaria Furlan. "Dateci retta. Abbiamo 16 milioni di buoni motivi", è il manifesto di un partecipante, facendo riferimento al numero dei pensionati in Italia.
Annamaria Furlan: "Governo, meno risse e più contenuti"
"Meno chiacchiere e meno annunci, più fatti per tutelare davvero le persone": lo dice la leader della Cisl, Annamaria Furlan, rivolgendosi al governo. "La certezza oggi è che il Paese è a crescita zero: il tema vero è come si fa a crescere, con quali investimenti". "Meno risse e più contenuti - sintetizza Furlan -: pensino davvero agli italiani e non solo ai loro equilibri interni". "Ancora una volta si è fatto cassa sulle pensioni, una cosa intollerabile: 3,5 miliardi scippati alle pensioni" in tre anni, in base al nuovo meccanismo che ha tagliato la rivalutazione degli assegni. "La piazza è strapiena - sottolinea Furlan -. È un richiamo importante per dire 'dateci retta', che il governo cambi la linea sulla politica economica e sociale. C'è bisogno di mettere al centro la persona", prosegue Furlan. "Da tanti anni vari governi fanno cassa sulle pensioni. Almeno i governi precedenti quando lo facevano piangevano, qui siamo quasi all'insulto quando i pensionati vengono paragonati agli avari", aggiunge la leader della Cisl.
Maurizio Landini: "Se governo non ascolta, valuteremo ogni iniziativa"
"Questo è un mese di mobilitazione: oggi qui con i pensionati, l'8 in piazza con i lavoratori pubblici, il 14 lo sciopero dei metalmeccanici, il 22 la grande manifestazione a Reggio Calabria sul Mezzogiorno. È chiaro che se il governo non ci ascolta e va avanti a fare una legge di bilancio che va in un’altra direzione, insieme a Cisl e Uil valuteremo tutte le iniziative necessarie, senza escludere nulla". Lo dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dalla piazza. "Il governo deve decidere a giugno e non dopo se vuole il confronto con le parti sociali e in base a questo valuteremo", aggiunge.
Carmelo Barbagallo: "Si toglie ai poveri per dare ai poveri"
"Sedici milioni di pensionati vorrebbero che il governo ci desse retta. I pensionati hanno bisogno della rivalutazione degli assegni, in questo modo si toglie ai poveri per dare ai poveri: è un Robin Hood geneticamente modificato", dice il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. "Bisogna mettere in piedi le commissioni strappate al governo precedente per la separazione tra assistenza e previdenza e la commissione tecnico-scientifica sui lavori usuranti e gravosi", aggiunge Barbagallo, parlando anche della legge sulla non autosufficienza, del welfare e della sanità pubblica. "Abbiamo presentato mesi fa una nostra proposta", a firma di Cgil, Cisl e Uil, "ancora aspettiamo una risposta. Intanto la mobilitazione prosegue. Speriamo che il governo ci ascolti", sottolinea il leader della Uil.
Nicola Zingaretti: "No alla flat tax"
"Noi crediamo che la prima emergenza sia il taglio delle tasse sul lavoro per i redditi più bassi, come primo grande segnale, e non la flat tax, che eliminando la progressività aiuta i ricchi o chi sta meglio e colpisce chi sta peggio". Lo dice il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, da piazza San Giovanni. "Bisogna avere un'idea e una visione, che questo governo non ha", aggiunge.