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Emanuela Orlandi, il legale della famiglia: "Vaticano avvia indagini"

Lazio
Immagine d'archivio (ANSA)

La Segreteria di Stato ha "autorizzato l'apertura di indagini", ha fatto sapere Laura Sgrò, l'avvocato della famiglia Orlandi 

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Il Vaticano ha deciso di aprire un'indagine interna sulla vicenda di Emanuela Orlandi, la ragazza di 15 anni figlia di un impiegato del Vaticano scomparsa il 22 giugno 1983. Lo rende noto l'avvocato della famiglia, Laura Sgrò, dicendo che la Segreteria di Stato della Santa Sede ha "autorizzato l'apertura di indagini" e specificando che gli accertamenti sarebbero legati alle verifiche su una tomba del cimitero teutonico.

Le parole dell'avvocato Laura Sgrò

"Nei giorni scorsi - spiega l'avvocato Sgrò - il promotore di giustizia del Tribunale vaticano, Gian Piero Milano, a margine di un incontro pubblico, aveva dichiarato che il Vaticano si stava occupando della vicenda. Come legale dei familiari, ho chiesto informazioni e ho avuto conferme ufficiali del fatto che tramite il tribunale e tramite la gendarmeria vaticana sono state avviate le indagini. Posso dire che gli accertamenti - aggiunge Sgrò - sono già in una fase operativa".

Il fratello di Emanuela incontra il segretario di Stato

"Nei mesi scorsi abbiamo incontrato, io e in alcune occasioni anche il mio avvocato Laura Sgrò, il segretario di Stato, Pietro Parolin, con il quale abbiamo parlato del caso di Emanuela e abbiamo presentato le nostre richieste". Lo afferma Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, interpellato sugli ultimi sviluppi della vicenda. "Dopo 35 anni di mancata collaborazione - aggiunge Orlandi - l'avvio di un'indagine è una svolta importante".

Presentate "una serie di istanze"

"Noi abbiamo presentato al Vaticano una serie di istanze, compresa quella relativa alla tomba nel cimitero teutonico in Vaticano, ma non solo quella - prosegue Pietro Orlandi -. Tra le istanze, quelle legate alle incongruenze sulla vicenda, alle rogatorie non andate a buon fine, e poi la possibilità di sentire alcuni cardinali, la richiesta di sentire Giancarlo Capaldo, il magistrato che ha indagato sulla scomparsa di Emanuela, che nel 2012, dopo essere stato contattato dal Vaticano, si recò ad incontrare un autorevole prelato per una sorta di 'trattativa' sul caso - spiega il fratello di Emanuela -. E poi c'è anche la richiesta di condurre verifiche su una delle tombe del cimitero teutonico sulle quale da anni circolano voci interne al Vaticano. Ma io non voglio che aprano quella tomba per farmi un favore, voglio che emerga la verità".