Lo spostamento del materiale di scarto è stato monitorato anche grazie a Google Earth. Il vicesindaco: "Molti rifiuti costituivano un pericolo per la cittadinanza"
La polizia locale di Anzio, sul litorale a sud di Roma, ha scoperto due società che svolgevano attività illecite di gestione e stoccaggio rifiuti. Due siti sono stati posti sotto sequestro.
Le società hanno anche altre sedi
Secondo i vigili, le due società avrebbero effettuato un presunto traffico di rifiuti in assenza di autorizzazione, nascondendo l'attività nella gestione di un fallimento di un'altra società del gruppo. Le società, i cui siti sono stati sequestrati, hanno sedi operative anche fuori dalla Regione Lazio: oltre che ad Anzio e Aprilia, anche a Pomezia, Frosinone, Viterbo, Livorno, Milano, Forlì e Cesena.
Le indagini
Gli agenti, guidati dal dirigente della polizia locale di Anzio, Sergio Ierace, hanno monitorato l'attività avvalendosi anche del sistema Google Earth, con cui è stato possibile accertare la movimentazione dei rifiuti accatastati. "Complimenti alla nostra polizia locale e al comandante Ierace - ha affermato in una nota il vicesindaco con delega all'ambiente, Danilo Fontana - per l'operazione eseguita, a tutela dell'ambiente e per la messa in sicurezza del nostro territorio. Diverse le tonnellate di rifiuti, prevalentemente plastica e legno, sottoposte a sequestro, rappresentavano un pericolo per la cittadinanza, con il rischio di una catastrofe ambientale simile a quella avvenuta alla Eco X di Pomezia". Sulla vicenda, nei giorni scorsi, il sindaco di Anzio, Candido De Angelis, aveva emesso l'ordinanza per lo smaltimento dei rifiuti, ora oggetto di sequestro.