Nel giugno scorso il Gip, accogliendo una richiesta dei legali della famiglia Alpi, aveva disposto ulteriori accertamenti dai quali però non sarebbero emersi elementi per proseguire le indagini
La Procura di Roma ha chiesto una nuova archiviazione dell'indagine relativa all'omicidio della giornalista Ilaria Alpi e dell'operatore Miran Hrovatin, avvenuto il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio, in Somalia. La richiesta, in base a quanto si apprende, è in fase di notifica alle parti. Nel giugno scorso il Gip, accogliendo una istanza avanzata dai legali della famiglia Alpi, aveva disposto ulteriori accertamenti dai quali però non sarebbero emersi elementi tali per proseguire le indagini.
Fnsi-Usigrai: "Noi non archiviamo"
"La procura di Roma ha chiesto l'archiviazione per l'assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin a quasi 25 anni dal loro assassinio. Ci auguriamo che la richiesta non sia accolta e comunque il prossimo 20 marzo, nel corso della iniziativa già fissata alla Camera dei Deputati, torneremo a chiedere che sia compiuto ogni sforzo per arrivare alla verità e alla giustizia". Lo sottolineano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi, Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai, il Comitato di redazione del Tg3 e Articolo21. "La stessa Commissione speciale sulle ecomafie - prosegue la nota - potrebbe da subito tornare sui traffici di allora tra Italia e Somalia, sulle denunce di Ilaria, sui depistaggi e le omissioni messe in atto anche dai Servizi deviati e da apparati dello Stato. Non abbiamo intenzione di archiviare alcunché e chiediamo alla Rai e a tutti i media di tornare a illuminare a giorno questa orrenda pagina della nostra storia".
Verini: "Non venga accolta la richiesta"
Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato Pd, Walter Verini, componente della Commissione Giustizia e della Bicamerale Antimafia: "Auspichiamo che la richiesta della Procura di Roma di archiviare le indagini sull'assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin non venga accolta. Il caso grida ancora verità e giustizia - le sue parole -. Le motivazioni della sentenza della Corte d'Appello di Perugia consentono di dare nuovo impulso alle indagini, non di archiviare. E noi, anche nel nome di Luciana Alpi, che qualche mese fa ci ha lasciato dopo anni di dolore e di tenace impegno per la verità, non archivieremo. Il prossimo 20 marzo, alla Camera, proprio nel 25 anniversario dell'assassinio, abbiamo promosso con Fnsi, Usigrai una iniziativa che vuole rilanciare questo impegno. Non solo per Ilaria e Miran, ma per il Paese. Per i troppi giornalisti d'inchiesta ancora minacciati dai poteri criminali. Per i giornalisti che ancora lavorano sullo stesso caso Alpi. Il Parlamento ha uno strumento importante: la Commissione Parlamentare d'Inchiesta sulle Ecomafie, che aveva già acceso un faro sulla vicenda di Mogadiscio e che ora potrà e dovrà a sua volta riprendere quel lavoro", ha aggiunto.
Anche la famiglia di Ilaria Alpi, per bocca dell'avvocato Giovanni D'Amati, ha commentato la decisione dei pubblici ministeri di piazzale Clodio: "La decisione del Procura di chiedere una nuova archiviazione dell'indagine non è certo un fulmine a ciel sereno. E' una decisione che dispiace ma attendiamo di leggere il provvedimento per una analisi più approfondita".