Roma, Regina Coeli: aggredisce i detenuti e ferisce 6 poliziotti
LazioIl bilancio della rissa è stato di 6 poliziotti feriti, accompagnati in ospedale con diverse ferite, tra questi un ispettore colpito al viso per il quale si temono probabili fratture al volto
Fa a botte con i detenuti e poi picchia anche gli agenti con pugni calci e morsi. È quanto avvenuto nella tarda serata di venerdì 14 dicembre al reparto psichiatrico della Casa Circondariale di Roma Regina Coeli, dove sono ristretti circa venti detenuti. Un giovane africano, in carcere per oltraggio e lesioni, dopo una colluttazione tra detenuti si è rifiutato di andare in infermeria per le cure, agli inviti del personale di polizia penitenziaria ha reagito colpendo i poliziotti con pugni, calci e morsi. Il ragazzo ha preso a pugni in faccia l'ispettore presente in quel momento per poi scagliarsi contro gli altri agenti che, nonostante la furia del detenuto, sono riusciti a bloccarlo e metterlo in isolamento, ma l'ira del giovane non si è placata ed ha continuato ad aggredire il personale. Il bilancio della serata è stato di 6 poliziotti feriti, accompagnati in ospedale, tra cui l'ispettore per il quale si temono probabili fratture al volto.
Il duro commento del sindacato di polizia
A dare la notizia è l'Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria per voce del Segretario Generale Leo Beneduci che afferma: "Questa è la situazione delle carceri Italiane e né i Soloni dell'Amministrazione Penitenziaria Centrale, il D.A.P., né il Ministro della Giustizia Bonafede sembrano rendersi conto che i Poliziotti Penitenziari italiani non sono adeguatamente retribuiti e forniti degli strumenti professionali e tecnici necessari ad affrontare ogni giorno offese, minacce e lesioni di vario genere provenienti da detenuti che se non hanno alcunché da perdere sono comunque giustificati dal fatto di vivere nel carcere benché in condizioni di grave e comprovato disagio psichiatrico. Il grave errore compiuto dalla politica negli anni scorsi - prosegue Beneduci - è stato quello di attribuire a poche e inesistenti strutture sul territorio, dopo la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, l'onere di allocare detenuti affetti da infermità psichiatrica con il risultato di riversarne migliaia nelle carceri ordinarie e con il conseguente tributo in danno dell'incolumità fisica dei poliziotti penitenziari fa il paio con l'incompetenza e il pressappochismo dell'attuale politica che non sa neanche lontanamente come affrontare la continua emergenza carceraria e non dota i Poliziotti Penitenziari di strumenti di prevenzione e di difesa".