È la sentenza della Corte di Appello di Roma nei confronti di Raimondo Grilletto, 62enne di origini siciliane, che aveva ucciso un condomino con una coltellata al petto
Pena ridotta per Raimondo Grilletto, 62 anni di origine siciliane, che il 18 maggio 2015 aveva ucciso un condomino con una coltellata al petto dopo una violenta lite. È la sentenza della Corte di Appello, che gli ha riconosciuto il vizio parziale di mente condannandolo a 16 anni di reclusione, più 3 anni di cura in una struttura riabilitativa. In primo grado gli erano stati inflitti 22 anni di carcere. Il fatto era accaduto in un palazzo di via Padre Damiano De Veuster alla periferia di Roma.
Secondo l’accusa, Grilletto, già arrestato per omicidio nel 2001, aveva accoltellato un vicino di casa, Ionel Bebereche, romeno di 48 anni. A quanto ricostruito durante le indagini, tra i due c’erano vecchi dissapori e frequenti discussioni per motivi di vicinato. A trovare Bebereche agonizzante sul pianerottolo di casa era stata la moglie. Inutile la corsa in ambulanza, l’uomo era morto poco dopo. Portato a processo, Grilletto era stato condannato a 22 anni di carcere. In appello i giudici hanno disposto una perizia psichiatrica: affetto da disturbo di personalità e neurocognitivo, l’uomo è stato ritenuto incapace di intendere e volere.