In Evidenza
Altre sezioni
altro

Rapina in gioielleria a Roma: uno dei fermati è un 'Pink Panther'

Lazio
Immagine d'archivio (ANSA)

Individuati due dei tre malviventi, un romano e un bosniaco. Quest’ultimo, ex militare, ha alle spalle rapine rocambolesche nelle più famose oreficerie di tutto il mondo

Condividi:

Il 22 febbraio rapinarono una gioielleria a Talenti, a est di Roma, e prima di fuggire con il bottino e i preziosi, scaraventarono a terra con violenza una commessa.
Un romano di 54 anni e un bosniaco di 67 sono stati arrestati dalla polizia, che definisce "notevole" lo spessore criminale dei due. Il primo è uno dei due uomini che ha materialmente aggredito la commessa, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, la persona e per stupefacenti. Il secondo è colui che attendeva i due complici di fronte alla gioielleria per poi mettersi alla guida dell'auto utilizzata per fuggire. L'uomo, però, è soprattutto noto per essere uno dei membri della banda dei 'Pink Panthers', formata da ex militari della ex Jugoslavia, salita alla ribalta per aver compiuto rapine spettacolari nelle più prestigiose gioiellerie di tutto il mondo: in Francia, a Dubai e, appunto, a Roma.

L'arresto

Nel corso delle indagini, inoltre, il bosniaco è stato tratto in arresto in flagranza di reato, insieme con altri due, entrambi romani di 58 e 50 anni, mentre si stavano preparando, armati di pistola e muniti di passamontagna e scalda colli, per sequestrare un imprenditore e rapinarlo dei suoi averi nei pressi della sua abitazione, lo scorso 10 aprile. Gli agenti riuscirono a bloccare i tre all'ingresso della villa. I rapinatori, al momento dell’arresto, sono stati trovati in possesso del nastro isolante che avrebbero utilizzato per immobilizzare la vittima.

La ricostruzione della rapina

La ricostruzione dell'esatta dinamica della rapina alla gioielleria a Talenti ed il diverso ruolo assunto dagli arrestati, ad esclusione di uno dei tre autori, al momento rimasto ignoto, è stato possibile attraverso un minuzioso lavoro di analisi dei filmati del sistema di videosorveglianza del negozio. Nella mattinata di giovedì 4 ottobre, il personale della Squadra Mobile e del Commissariato San Basilio, nell'ambito dell'indagine coordinata dalla Dott.ssa Pinto del Gruppo Reati contro il Patrimonio della Procura della Repubblica di Roma, ha eseguito un provvedimento di misura cautelare in carcere nei confronti dei due. Il romano è stato rintracciato presso la sua abitazione, dove era sottoposto agli arresti domiciliari per stupefacenti, ed è stato portato alla Casa Circondariale di Regina Coeli a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Il bosniaco era già detenuto per il tentato sequestro di persona a scopo di rapina.