Dal 29/11 in cinque comuni delle aree interne della Basilicata
(ANSA) - MATERA, 27 NOV - "Con la sua formula sperimentale, il progetto abita simultaneamente spazi diffusi e di natura diversa, per mettere in connessione persone e luoghi apparentemente lontani: lo spazio in presenza, dal vivo; quello sonoro della radio, in diretta e in differita, intesa come spazio abitato ed esteso e non come semplice media; quello digitale attraverso un dispositivo di audio-prossimità che permette l'ascolto da smartphone". Dal 29 novembre al 5 dicembre, cinque comuni nel cuore della Basilicata saranno protagonisti di "In linea d'aria" progetto della Fondazione Matera Basilicata 2019, curato da Anna Gesualdi e Giovanni Trono di Teatringestazione. Per una settimana, nei comuni di Accettura, Aliano, Campomaggiore, Cirigliano, Pietrapertosa e Matera (al borgo La Martella), con il sostegno del Goethe Institut Napoli, saranno ospitate "residenze artistiche con formazioni regionali, nazionali e tedesche, culminanti - è spiegato in un comunicato della Fondazione - in una serie di performance dal vivo ispirate al tema 'Natura/Cultura', elaborate dagli artisti per essere offerte ad un pubblico in presenza e a coloro che saranno in ascolto su Radio Leib (radioleib.com), spazio radiofonico digitale che manterrà la connessione tra i paesi coinvolti".
"In linea d'aria - spiegato ha Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni della Fondazione - vuole essere l'occasione di una riflessione su una delle sfide che hanno attraversato il percorso di Matera (che nel 2019 è stata Capitale europea della Cultura) e della Basilicata di questi anni: come ricercare attraverso la cultura una relazione tra le aree remote, caratterizzate da rarefazione abitativa, e le aree urbane? La relazione tra il "troppo pieno" e il "troppo vuoto" è un tema che la pandemia ha reso ancora più attuale, evidenziandone le gravi implicazioni in termini di cambiamenti climatici, sostenibilità sociale e culturale. È una sfida internazionale, che riguarda non solo la polpa e l'osso dell'Italia, secondo la nota metafora di Rossi Doria, ma investe trasversalmente tutta l'Europa e il mondo, come abbiamo osservato all'Esposizione universale di Dubai indagando il tema del 'remoto' con le altre Capitali europee della Cultura". (ANSA).
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