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Elezioni comunali: come funziona e a cosa serve il ballottaggio

Politica

Nei comuni con più di 15 mila abitanti, è previsto un ulteriore turno tra i due candidati a sindaco che hanno ottenuto più voti alla prima tornata elettorale, quando nessuno dei due è riuscito a ottenere il 50% più uno delle preferenze. Ecco in cosa consiste

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È dal 1993 che, per le elezioni comunali nelle città con più di 15 mila abitanti, è previsto il ballottaggio tra i due candidati a sindaco che hanno ottenuto il maggior numero di voti al primo turno. Si tratta di un’ulteriore votazione che viene effettuata a due settimane dalla prima, ma soltanto se, nel corso di quest’ultima, nessuno dei due aspiranti alla poltrona di primo cittadino sia riuscito a ottenere il 50% +1 dei voti totali (in Sicilia la soglia per evitare il ballottaggio è del 40%). Nei comuni con meno di 15 mila abitanti, invece, si vota in un unico turno e viene eletto sindaco il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti. Anche in questi paesi, però, è comunque possibile un ballottaggio nel caso in cui i due candidati più votati al primo turno abbiano ottenuto lo stesso e identico risultato elettorale. Si tratta di un’eventualità piuttosto rara, ma che si è già verificata in Italia. In questi casi, se la parità di voti si ripresenta anche al ballottaggio, risulta eletto il candidato più anziano.

Come si vota al ballottaggio

A differenza del primo turno, in cui è consentito il voto disgiunto (ovvero è possibile barrare il nome di un sindaco e contemporaneamente una lista concorrente), il votante del ballottaggio ha soltanto un’opzione: barrare con una "x" il nome del candidato sindaco che intende eleggere. In ogni caso, viene considerata valida anche la scheda in cui appare la croce non sul nome ma sul simbolo di una o più liste collegate a quel candidato. Per questo principio il voto è valido anche se la "x" appare sia sul nome del candidato sindaco, sia sul simbolo di una o più liste collegate, perché si tratta di casi in cui non c’è nessuno dubbio su quale possa essere la volontà dell’elettore. Viene eletto sindaco il candidato che ottiene più voti.