Liguria, la vittoria del centrodestra spiegata in tre mappe

I sondaggi avevano ragione. Prevedevano una gara molto combattuta e così è stato. Alla fine Marco Bucci, il candidato del centrodestra, è diventato Presidente della Liguria per poco più di 8mila voti, 1 punto percentuale e mezzo di differenza rispetto al suo avversario principale, Andrea Orlando, sostenuto dal centrosinistra. Un’inezia. Ma i motivi di interesse delle elezioni che si sono svolte nella regione più anziana d’Europa non si esauriscono in una gara serrata e decisa sul filo di lana. Perché anche il modo in cui Bucci ha costruito la sua vittoria, in fondo, un po’ sorprende. Chi immagina un trionfo a Genova, di cui è sindaco al secondo mandato, si sbaglia infatti. Nel capoluogo ha vinto - e anche nettamente - il suo contendente. E allora, cosa è successo? Proviamo a spiegarlo con l’aiuto di una serie di mappe. Una storia di due Riviere Una Liguria spaccata in due? A guardare certe rappresentazioni del voto si potrebbe dire che è proprio così. Prendiamo il risultato nelle Province. Lo score dice: due a testa. A Bucci la Riviera di Ponente, Savona e Imperia. A Orlando la Riviera di Levante, Genova e La Spezia. Parità insomma. O quasi. Perché non tutti i successi sono uguali. E quello che il candidato del centrodestra ha ottenuto nell’estremo Ovest della Regione è più imponente, e importante, degli altri. È laggiù, a sinistra nella mappa, che il sindaco di Genova ha costruito la sua vittoria al fotofinish. In provincia di Imperia si è aggiudicato il 60% dei consensi conquistando quasi 16mila voti in più dell'avversario, un bottino che è risultato decisivo per aggiudicarsi la presidenza della regione. 16mila. Nelle altre province i distacchi sono risultati assai meno larghi. Circa 3mila voti in più per Bucci a Savona, 7mila per Orlando a Genova e 3mila, sempre a favore di Orlando, alla Spezia . Città vs provincia Insomma, è il fortino imperiese che ha consentito a Bucci di sedere sulla poltrona che fino allo scorso luglio apparteneva a Giovanni Toti. E non, come ci si sarebbe potuto aspettare, i consensi degli abitanti della “sua” Genova. Per capirlo meglio, possiamo dare un’occhiata ad un’altra cartina del voto, che mostra il candidato che ha ottenuto più consensi su base comunale. Anche qui si può apprezzare la conquista del Ponente ligure da parte del centrodestra ma emergono anche altri elementi. Fra questi, il buon risultato di Orlando e del centrosinistra nelle città. Si potrebbe quasi dire che la Liguria che esce dalle Regionali 2024 è una lunga striscia blu inframmezzata da una serie di macchie rosse. E queste macchie rosse corrispondono ai centri più grandi e ai comuni limitrofi: quasi il 58% dei voti per Orlando nel comune di Savona, il 52,7 entro i confini di Genova e il 51,1% nella città di La Spezia. Vale a dire, tre capoluoghi di Provincia su quattro per il centrosinistra. Ma non è bastato. E la ragione si trova sempre là, a Ponente. A Ventimiglia, proprio al confine con la Francia, Bucci ha ottenuto il 64% dei voti, oltre 2mila più del suo avversario. A Sanremo quasi 4mila in più. Il resto è arrivato - un centinaio di schede qui, un centinaio là - dai borghi dell’entroterra, che sono anche alcune delle aree più povere della regione. Nella piccola Aquila d’Arroscia, tanto per fare un esempio, Bucci ha conquistato 82 consensi, pari al 94% dei voti. Dilemma Genova E poi c’è Genova, Genova città. Dove Marco Bucci governa ormai da sette anni e dove ha presieduto, come Commissario straordinario, alla ricostruzione del Ponte Morandi. E dove però il Partito democratico nelle ultime tornate si è ben comportato, risultando sempre la lista più votata. Qui, all’ombra della Lanterna, tra l’effetto sindaco e l’effetto partito alle regionali 2024 sembra avere prevalso quest’ultimo. Dando un’occhiata ai venticinque quartieri in cui tradizionalmente si divideva la città, Bucci ha raccolto il maggior numero di voti solo in cinque, tutti concentrati nel centro e nel levante cittadino. Tutti, se si guarda ai redditi medi denunciati al fisco, tra i più abbienti. Risultato 18mila in più voti a favore di Orlando. Ma una parte di quanto perso nel capoluogo Bucci e il centrodestra sono riusciti a compensarlo nel resto del genovesato, in particolare nel Levante di questo. A Chiavari, Rapallo, Santa Margherita, ma anche nell’entroterra di quello che in Liguria viene chiamato Golfo del Tigullio non c’è stata partita. E di nuovo, la capacità di limitare i danni appoggiandosi ai centri più piccoli, anche nella provincia di Genova, ha contribuito a non fare erodere il vantaggio conquistato nella Riviera di Ponente. E a far spiccare a Marco Bucci il salto da Sindaco di Genova a presidente della Liguria. I dati I dati utilizzati nelle mappe di questo articolo provengono dal ministero dell’Interno e dal Comune di Genova. Ma per poter utilizzare alcuni di essi è stato necessario l’aiuto di onData, associazione che da anni si occupa di rendere accessibili e fruibili i dati pubblici.