La sorella della presidente del Consiglio, in una conversazione con alcuni giornali, respinge ogni ipotesi di accusa nei suoi confronti. E dice: "Nessuno scontro e nessuna regia. Solo una reazione a un metodo che lascia increduli"
"Nessuno scontro" e nessuna operazione "telefonata", "nessuna regia". Solo un reazione a un "metodo" che "lascia increduli". A parlare stavolta, in una conversazione con alcuni giornali, è la diretta interessata, Arianna Meloni, oggetto in questi giorni prima di un editoriale in cui si adombrava il rischio di una inchiesta a suo carico e poi della difesa a spada tratta della sorella presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e di tutto il suo partito. Una vicenda che ha innescato una scia di polemiche che ancora non si placano. Anzi, il fronte si allarga, con Fratelli d'Italia che pure in giornate di pausa dai lavori parlamentari, si ricompatatta per dare addosso alla sinistra e "ai giornali di sinistra", silente di fronte a notizie di stampa (vicina alla destra) che puntano il dito sui compensi dei cronisti di Fanpage o su quelli, milionari, dei vertici di Stellantis a fronte di operai degli stabilimenti da mesi in cassa integrazione.
Il silenzio della premier
Dopo l'uscita di domenica, che ha "indignato" la magistratura, come dice il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia (si alimentano "bufale" per "intimidirci e isolarci"), la premier si è richiusa nel silenzio nel riposo della masseria Beneficio di Ceglie Messapica, dove potrebbe rimanere fino al fine settimana. La sorella Arianna intanto è a Roma, di passaggio, per prendersi poi qualche altro giorno di vacanza con le figlie prima di rientrare al suo posto, a via della Scrofa. Silente anche lei, dopo avere ribadito sui quotidiani di non avere mai influenzato né cercato di influenzare decisioni sulle nomine".