Tutti con Arianna, lo ius scholae può attendere

Può darsi sia quello che un po' tutti le riconoscono: la "secchioneria", il puntiglio con cui osserva, studia e impara, ad avere portato in campo ora questa strategia da "mani avanti". Deve essere stato forse quando da ragazza e già ministro del governo Berlusconi Giorgia Meloni si è ritrovata spettatrice attenta dell'ondata giudiziaria che investiva l'allora premier, che ha cominciato a pensare al futuro. A cosa fare e non fare se mai fosse capitato a lei, una volta in un ruolo di così alto potere, di avere a che fare con ciò che Berlusconi e tutto il centrodestra da sempre hanno definito "giustizia a orologeria", un uso distorto di un potere - quello giudiziario - contro un altro potere, peraltro democratico in quanto elettivo. Inchieste e politica, l'origine di una strategia "preventiva" Insomma all'epoca Giorgia dice poco, non partecipa alla prima linea di chi grida al complotto o colpo di stato contro Silvio ma osserva e prende appunti. E quando ci arriva, a diventare da indiscussa leader del partito più conservatore del Paese il primo presidente del consiglio donna della storia Italiana, in breve volgere di tempo si vede il cambio di passo: se ogni volta le inchieste spiazzavano, arrivavano a volte prima sui giornali, c'erano gli scandali con reazioni e controreazioni, adesso si agisce in modo preventivo: si paventa il complotto politico-giudiziario in anticipo. Arianna Meloni e le nomine, Sallusti: gossip o possibili inchieste? L'ultimo deflagrante caso che vede protagonista Arianna Meloni, capo della segreteria di Fratelli d'Italia e sorella del capo del governo, con l'articolone dal titolo cubitale di Alessandro Sallusti sul quotidiano Il Giornale, non è infatti il primo. Era già successo con Daniela Santanchè, Del Mastro e anche con il ministro della Difesa Crosetto che paventava inchieste poi non ancora arrivate, per dire. Ma certo questa è la vicenda che sta facendo più rumore, visti i soggetti coinvolti. Arianna Meloni sarebbe oggetto di una campagna per arrivare a colpire la sorella premier prima attraverso "rumors" giornalistici su sue presunte influenze su importanti nomine pubbliche, poi attraverso rilanci delle accuse da parte di esponenti politici di opposizione, infine - questa è la tesi - visti i precedenti , ecco che ci si può aspettare il prossimo intervento della magistratura. Parla Giorgia Meloni: schema per sconfiggere i nemici politici Questo dice Sallusti, questo l'allarme immediatamente rilanciato da tutto lo stato maggiore di Fratelli d'Italia, queste le preoccupazioni che infine la stessa Giorgia Meloni conferma di avere: "Purtroppo reputo molto verosimile quanto scritto da Alessandro Sallusti. D'altronde è uno schema visto e rivisto soprattutto contro Silvio Berlusconi: un sistema di potere che usa ogni metodo e ogni sotterfugio pur di sconfiggere un nemico politico che vince nelle urne la competizione democratica". Ecco la chiusura del cerchio. E il fatto che in questa situazione l'intera maggioranza si ricompatti sul tema "aggressione giudiziaria" arriva a cascata di conseguenza, in un momento poi particolarmente difficile e delicato per la suddetta maggioranza: diritto di cittadinanza per gli stranieri, problemi delle carceri, nomine europee, diritti civili e tema del fine vita sono solo alcuni degli argomenti sui quali i tre partiti principali se le sono date di santa ragione in tutti gli ultimi mesi. Con un preoccupante intensificarsi di polemiche e botta e risposta fra Forza Italia e Lega in particolare, col partito fondato da Silvio - ancora lui - impegnato in un rilancio di valori molto "liberal". Troppo per l'area più a destra del governo, manna per le opposizioni che ci vedono un fantastico cuneo da piantare nella tenuta della maggioranza. La cena in masseria per serrare le fila Ma ora come si fa, davanti alla "aggressione politico giudiziaria" che verrà, a non essere compatti? Soprattutto, come si fa ad affrontare - e litigarci su - certi temi quando ce n'è uno così grosso da parare, uno che potrebbe perfino mirare a scalzare questo governo di centrodestra? Quindi la cena in masseria. In Puglia, tutti lì in vacanza - Giorgia e famiglia, Arianna e famiglia, Matteo Salvini e fidanzata da un'altra parte ma sempre lì vicino - si vedono proprio la sera del giorno in cui scoppia il bubbone, in cui Il Giornale spara il Grande Allarme e a quel punto, tirati in ballo, i politici accusati di oscure manovre come Renzi e la sua compagna di partito Paita reagiscono con lunghi e duri post, ribadendo a Meloni la richiesta di spiegare in Parlamento se è vero o no che sua sorella Arianna metta bocca sulle nomine pubbliche. Ma Giorgia ha già intanto fatto capire l'aria che tira, contattata dall'Ansa, dopo il "vertice" con Salvini di persona e telefonico con Tajani, chiamato insieme: "Se fosse vero che ora sono passati alla macchina del fango e alla costruzione a tavolino di teoremi per sperare in qualche inchiesta fantasiosa contro le persone a me più vicine, a partire da mia sorella Arianna, sarebbe gravissimo. Ma in fondo sarebbe anche un buon segno, perché queste mosse squallide e disperate da parte della peggiore politica significherebbero solo che stiamo smontando il sistema di interessi che tiene in ostaggio l'Italia da troppi anni. Quindi, avanti a testa alta, con ancora maggiore determinazione". Il sindacato dei magistrati Anm non fa attendere la sua replica e parla di "ennesimo attacco alla magistratura, volto a delegittimarla adombrando presunti complotti. Un esercizio pericoloso che indebolisce le istituzioni repubblicane e danneggia l'intero Paese". Ma stavolta sono le toghe a dover controreagire a una inchiesta. E, dopo le mille reazioni già arrivate dal partito di Meloni, se ne fa avanti anche qualcuna di peso da Noi Moderati e da Forza Italia, come quella dell'ex presidente del Senato e attuale ministro per le Riforme Istituzionali Casellati. E Salvini rilancia l'armonia che regnerebbe nella compagine di governo su tutti i temi in agenda come il nome di Fitto a commissario europeo, la prossima legge di bilancio o, fra gli argomenti citati - e a proposito di carceri e giustizia - la necessaria certezza della pena.