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Calenda a Sky TG24: "Meloni inadeguata, pericolosa linea orbaniana"

Politica

Carlo Calenda, ospite di Sky TG24, ha indicato il redditometro come strumento utile, se fatto bene, "altrimenti è solo business". Ha inoltre indicato la premier Giorgia Meloni come "inadeguata". "Serve una alternativa tra Meloni e la sua linea orbaniana e la Schlein che ha una linea del 'ma anche'. Noi dobbiamo rafforzare l'area di Renew perchè è l'unica che tiene insieme la coalizione attuale e questa è la missione che dobbiamo darci"

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"Questo è un paese che ha un problema strutturale di 90-100 miliardi di evasione, 50, diciamo, recuperabili. Il redditometro è uno strumento che serve, se è fatto bene, quello che c'è serve poco". Così Carlo Calenda, ospite di SkyTg24. "Io credo che Leo è una persona seria -sottolinea il leader di Azione- io personalmente lo stimo, anche se è un avversario politico, ma non si riesce in una campagna elettorale a fare qualunque ragionamento, quello che succede è quello che abbiamo visto: è un freddo spettacolo è un business".

Calenda a Sky TG24: "Meloni deve decidere cosa vuole diventare"

"Giorgia Meloni non è pro Europa ma è pro Ucraina. Ritengo sia un grave errore non avere relazioni solide con Francia, Germania e Spagna perchè li ritiene avversari, per questo Giorgia Meloni si sta rivelando inadeguata, è unfit. Abbiamo il dovere storico di costruire da quello che è un condominio litigioso una grande potenza, ma per farlo si devono rafforzare i partiti europeisti e insistere per portare Mario Draghi al posto di von der Leyen e l'unica possibilità è'" confermare "la coalizione attuale e Meloni deve decidere cosa vuole diventare", anche se "il modo in cui si pone e le cose che dice, privilegiando i partiti di destra, appare pericoloso per l'Italia. Serve una alternativa tra Meloni e la sua linea orbaniana e la Schlein che ha una linea del 'ma anche'. Noi dobbiamo rafforzare l'area di Renew perchè è l'unica che tiene insieme la coalizione attuale e questa è la missione che dobbiamo darci".

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Calenda: "Armi Kiev in Russia? Le scelte devono essere condivise"

"Da Stoltenberg a Macron c'è un gigantesco problema di metodo, quello di fare dichiarazioni non condividendole. Stoltenberg non decide da solo cosa fa la Nato; tutto quello che stiamo facendo è evitare di arrivare a un conflitto diretto ma questo modo di fare non rafforza la Nato. Chiaro che le armi debbano essere usate per colpire centri logistici di smistamento delle armi che siano in territorio di confine russo e che portino armi ai russi che bombardano tutti i giorni. Una cosa è spiegarlo, perimetrarlo una cosa dirlo così che sembra che diamo armi agli ucraini per colpire la Russia, non è questo. I due pilastri della strategia sono: il contenimento della Russia a sostegno dell'Ucraina affinché la Russia capisca che non può invadere Paesi, non può distruggere l'equilibrio internazionale e la pace in Europa; e dall'altro lato evitare l'escalation. Ma l'Occidente non può continuare a dare l'impressione di essere diviso perché ci sono persone che fanno fughe in avanti che poi vengono smentite e così rafforzano Putin" ha continuato il leader di Azione Carlo Calenda a Skytg24.   "Noi siamo favorevoli all'idea che se tu hai bombardieri che partono dalla Russia tu possa colpire quel campi di aviazione ma è perimetrato alle strutture militari e comunque lo si decide in sede Nato", aggiunge.